Tangenti, "dovemo menà": così inquinavano le gare | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tangenti, “dovemo menà”: così inquinavano le gare

Le conversazioni intercettate a partire dal 18 settembre scorso attestano con evidenza lo scopo degli imprenditori Luigi Martella ed Alessio Ferrari del loro incontro del 27 settembre successivo «ovvero l’acquisizione di informazioni riservate circa le gare in atto e la necessità di disporre nell’occasione della somma di 2000 euro». Lo scrive il gip Massimo Di Lauro nell’ordinanza di custodia domiciliare per i due imprenditori e del funzionario di Roma Capitale Ercole Lalli. Emblematica, per il giudice un’intercettazione a ridosso del 27 settembre in cui Martella, parlando con Ferrari, dice: «Se noi non c’avemo quelli (informazioni riservate, ndr) semo morti Perchè allora dovemo fààà…gli scemi del villaggio. Se noi c’avemo quelli stavolta sò morti tutti ‘Ndo stanno loro dovemo menà Alessio! Punto. Non esiste al mondo». L’insistenza dei due imprenditori ad avere informazioni sui partecipanti alle gare sui lotti della Grande Vialibità erano legati, si legge nell’ordinanza di 66 pagine, ai timori rappresentati «soprattutto da un altro gruppo di imprese, quello controllato dalla famiglia dei Bucci, detti ‘gli Artenesì, e Marcello Luciani». «Per tale ragione – scrive il gip – desideravano conoscere anzitempo in quale o quali lotti erano state invitate imprese riferibili ai predetti, in modo da presentare offerte più aggressive (‘menàjè, ovvero ‘picchiarlì) ed ottenere l’aggiudicazione». A maggior ragione era indispensabile il pressing su Lalli. In un altro colloquio intercettato, Martella dice al suo socio: «Dovemo giocassela bene e chi ci deve aiutà è quello. Devi sta appresso a quello Alessio, ricorda! Non me dì che dopo ah,c’hai da fà altre cose eh! Quello, devi cercà quello, io quello me sguscia ieri, hai capito, me doveva portà, e m’ha rimandato in bianco». Per il gip, il «compendio intercettivo che si è riportato con esclusivo riguardo ai giorni immediatamente precedenti l’incontro tra i tre avvenuto nel tardo pomeriggio del 27 settembre scorso depone per una serie di contatti telefonici che pur nella loro cripticità appaiono univocamente riconducibili a tentativi dei due imprenditori sempre più pressanti (in ragione della prossima scadenza dei termine ultimo per la presentazione delle offerte) di ottenere da Lalli informazioni riservate su otto gare d’appalto bandite dal Dipartimento Simu per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della grande viabilità di Roma Capitale».

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