Villa confiscata diventa casa famiglia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Villa confiscata diventa casa famiglia

– Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha dato mandato al Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo, per l’apertura di una «Casa famiglia protetta» nel Comune di Roma. Il Capo del Dap e l’Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese hanno effettuato un sopralluogo nello stabile prescelto – una villa confiscata alla criminalità organizzata, ubicata in zona Eur – per verificare l’idoneità della struttura destinata ad accogliere la prima Casa famiglia protetta, per donne madri di minori, sia in detenzione domiciliare sia destinatarie di misura cautelare senza domicilio alternativo. Si tratta di una residenza di pregio, su tre livelli, in ottimo stato di conservazione, che non necessita di interventi strutturali e manutentivi, con spazi utilizzabili per attività trattamentali e ludoteca, circondata da ampia zona verde, già nella disponibilità del Comune, che accoglierà un numero significativo di detenute con figli minori attualmente ristrette nella sezione nido a Rebibbia. All’iniziativa concorre la Fondazione Poste Insieme Onlus con un investimento di 150 mila euro. L’assessore Danese e il Capo del Dap hanno stabilito un cronoprogramma per completare tutte le procedure di adeguamento al fine di assicurare l’attivazione della casa famiglia protetta entro quaranta giorni. Detenuti saranno impiegati in lavori di pulizia delle aree esterne e interne e di piccoli ritocchi che ne garantiscano l’attuale stato di utilizzo. Nella sezione nido del carcere femminile di Roma Rebibbia sono presenti dieci mamme e dieci bambini. A livello nazionale sono 25 le mamme e 26 i bambini ospitati nelle sezioni nido all’interno degli istituti penitenziari, mentre nelle Icam sono presenti 13 mamme e 13 bambini.

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