Sant'Egidio, Ban kii Moon dai profughi: "Non perdete la speranza". E Riccardi si sfila dalla corsa a sindaco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sant’Egidio, Ban kii Moon dai profughi: “Non perdete la speranza”. E Riccardi si sfila dalla corsa a sindaco

Allo stesso tempo, però, ha chiesto ai migranti di «avere fiducia nel futuro», perchè «l'Onu è con voi e lavora per voi» e molti Paesi europei come l'Italia ogni giorno fanno pratica di accoglienza

– «Non disperate, il futuro sarà migliore». È questo il messaggio di ottimismo e calore che il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha volutoportare ai tanti profughi, oltre un centinaio, che sono scappati dalla guerra e dall’oppressione nei loro Paesi trovando asilo alla Comunità di Sant’Egidio a Roma. Ban ha concluso la sua missione italiana proprio facendo visita all’organizzazione fondata da Andrea Riccardi. In particolare, ha incontrato i tanti rifugiati – afgani, eritrei, maliani, siriani – al centro di accoglienza ed anche i loro figli, che possono usufruire di un asilo. Ha ascoltato le loro storie di disperazione che gli hanno «spezzato il cuore». Come quella di Tadese, 30enne eritreo arrivato a Lampedusa su un barcone vedendo morire i suoi compagni per mancanza d’acqua e strappato dal mare insieme con altre 146 persone dai pescatori. O quella di Aliu, giovane maliano fuggito dalla guerra per le minacce subite dalla sua famiglia e finito in prigione in Libia per tre mesi, prima di riuscire a scappare e raggiungere l’Italia e tornare a studiare. Ban ha sottolineato che la crisi dell’immigrazione «non è un problema di numeri, ma di mancanza di solidarietà globale», ed ha ancora una volta lanciato un appello ai leader del mondo perchè «nessuno venga lasciato indietro». Allo stesso tempo, però, ha chiesto ai migranti di «avere fiducia nel futuro», perchè «l’Onu è con voi e lavora per voi» e molti Paesi europei come l’Italia – e realtà come S.Egidio – ogni giorno fanno pratica di accoglienza. Poi, paternamente, Ban ha scherzato con i bambini figli dei migranti, raccontando che anche lui, alla loro età, fu costretto a lasciare il suo Paese in guerra. E magari un giorno, il suo posto alla guida dell’Onu sarà occupato da uno di questi bimbi. Il boom dei flussi migratori «non è un’emergenza, ma una componente della storia dell’uomo», ha detto da parte sua Riccardi, e «alla parte di Europa che ha paura bisogna dire che i rifugiati sono anche un aiuto per noi». La Comunità di S.Egidio, che da decenni affronta le sfide dell’accoglienza, per contenere la fase attuale di crisi ha proposto all’Onu l’istituzione di due corridoi umanitari per l’Italia attraverso Marocco e Libano, che eviti i «terribili viaggi della speranza», ha riferito Riccardi, aggiungendo che tale proposta viene valutata «con attenzione». Così, «se da anni si parla di S.Egidio come l’Onu di Trastevere, oggi finalmente l’Onu è venuta a Trastevere», ha detto soddisfatto il presidente Marco Impagliazzo al termine della visita di Ban, che è venuto «nella nostra casa dopo tanti anni di collaborazione stretta e fattiva con le Nazioni Unite per la pace, l’accoglienza e lo sviluppo dei popoli».- «Il mio futuro non è da sindaco di Roma». Così il fondatore della Comunità di S.Egidio, Andrea Riccardi, rispondendo ad una domanda a margine del suo incontro con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, aggiungendo che il suo nome era già venuto fuori nelle elezioni precedenti. Magari il prossimo sindaco potrebbe essere uno dei bambini figli di rifugiati che oggi hanno incontrato Ban-Ki Moon, ha scherzato.

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