Concerto sinfonico itinerante nella Metro C | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Concerto sinfonico itinerante nella Metro C

Un’orchestra nel ventre di Roma. Per la prima volta nei suoi 60 anni di storia la metropolitana della capitale ha ospitato un complesso sinfonico: l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Il concerto, ideato e promosso dall’Associazione «She Lives» in collaborazione con Opera di Roma e Atac, con il patrocinio di Roma Capitale e della Comunità Ebraica di Roma e con il sostegno di Errebian spa, si è svolto il 17 ottobre e ha toccato tre stazioni della nuova linea C: Teano, Malatesta e Pigneto. La data scelta non è stata casuale: all’alba del 17 ottobre 1944, 71 anni fa, 1.390 artisti ebrei cechi, austriaci e moldavi vengono giustiziati nella camere a gas di Auschwitz-Birkenau. Sono i poeti, gli scrittori, i musicisti, i pittori, i compositori, gli attori che per quattro anni hanno vissuto nel «ghetto modello» di Terezin, concepito dal Reich per negare l’esistenza dei lager. Il giorno precedente, il 16 ottobre, sono stati caricati su un unico convoglio ferroviario, il kunstlertransport, il «treno degli artisti», e dopo ventiquattro ore la loro esistenza finisce «andando su per i camini». Tra gli uomini, le donne, i bambini spinti a forza su quei vagoni piombati ci sono alcuni degli ingegni più vivi e brillanti del tempo: Hans Krasa, Viktor Ullmann, Pavel Haas, Gideon Klein e James Simon, compositori, Raphael Scachter, direttore d’orchestra, Bernard Kaff e Carlo Taube, pianisti, Peter Kien, scrittore, Viktor Kohn e Egon Ledec, violinisti. Giovani artisti tra i venti e i quarant’anni assassinati nel pieno delle loro capacità e del loro talento

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