Campidoglio, Marino tenta la resistenza. Ma il Pd lo gela: "Non ci sono le condizioni per continuare" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Campidoglio, Marino tenta la resistenza. Ma il Pd lo gela: “Non ci sono le condizioni per continuare”

È una guerra di nervi ormai tra i democratici e il sindaco dimissionario, che in conferenza stampa si difende pubblicamente sullo «scontrino gate» dopo averlo fatto in procura dai pm

Al 2 novembre mancano due settimane. E Ignazio Marino, sindaco dimissionario, ha ribadito oggi l’intensione di volere usare tutto il tempo che la legge gli consente per «riflettere sulle sue dimissioni» e verificare «l’esistenza di una maggioranza in consiglio comunale». Un messaggio chiaro al Pd che però in serata, dopo una riunione tra il commissario cittadino Matteo Orfini e i consiglieri comunali dem, manda a dire al suo sindaco che «non esistono più le condizioni politiche per andare avanti». È una guerra di nervi ormai tra Marino e il Pd, con il sindaco dimissionario che in conferenza stampa in Campidoglio, si difende pubblicamente sullo «scontrino gate» dopo averlo fatto ieri in procura dai pm che hanno aperto un fascicolo sul caso. Ai magistrati ha chiarito che lui non ha firmato quei giustificativi alle spese, oggi si è difeso attaccando, prima di tutto le opposizioni che hanno presentato gli esposti contro di lui. «Mi sono dimesso perchè ho estremo rispetto per l’autorità giudiziaria alla quale volevo presentarmi da dimissionario e per spiegare i fatti contenuti negli esposti presentati da M5s e Fdi che sono vergognosi e in malafede», ha esordito facendo un semplice esempio: quelli che venivano indicati come scontrini per la tintoria «non erano per i miei vestiti, ma per quelli storici dei trombettieri di Vitorchiano», cioè dei ‘Fedeli di Vitorchianò che tradizionalmente accolgono le massime autorità in visita in Campidoglio, e per lavare il tappeto rosso usato in quelle occasioni. Insomma, sul caso scontrini fa chiarezza anche il legale del sindaco Enzo Musco: «Venivano registrati in Campidoglio dopo molto tempo – spiega – chi li ha firmati non ha commesso alcun falso perchè si tratta di una prassi burocratica che si segue da tanto tempo, validata anche dal regolamento dell’Anci in merito ai rimborsi». Forte della sua linea difensiva Marino ha mostrato di voler tentare ancora, sfruttando fino alla fine i 20 giorni che la legge gli concede, una verifica politica. Nella sala della Protomoteca, affiancato dal suo legale, il chirurgo dem scandisce di «non essere iscritto nel registro degli indagati» e di essere stato ascoltato ieri dai pm solo come persona informata dei fatti. E soprattutto, nel merito, «di non aver mai usato denaro pubblico a scopo privato semmai il contrario. A New York ho incontrato chi si occupa di housing sociale al termine della mia vacanza estiva e anche se gli incontri erano istituzionali mi sono pagato l’albergo da solo». Parole che, insomma, suonano come una sorta di sfida al suo partito usando fino alla fine come arma di ricatto il ritiro delle dimissioni. «È un thriller sulla pelle della città, sta dando un ultimo ‘aiutinò al Pd», osserva il ministro dell’ Interno, Angelino Alfano. «L’ennesima puntata di una commedia che sta umiliando Roma e i romani. Aspettando il Dream Team va in onda Nightmare», twitta Alfio Marchini. Ma all’arma di un ipotetico ripensamento, tuttavia, solo Sel sembra offrire ancora qualche cartuccia. Il capogruppo Gianluca Peciola ha dato massima disponibilità per una verifica in Aula, a patto che il sindaco mostri una «forte discontinuità con il passato». Ma il leader Nichi Vendola si è espresso in termini assai più tiepidi, parlando di un «rapporto lesionato con la città» e bollando come «un’eventualità molto remota» il fatto che Sel possa appoggiare una eventuale ricandidatura di Marino nelle elezioni di primavera. Il sindaco, però, può contare ancora sui suoi sostenitori che sono tornati a darsi appuntamento domenica prossima in piazza del Campidoglio per chiedergli di ritirare le dimissioni, di «tornare sui suoi passi».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login