Metro B, ancora un guasto: servizio interrotto per due ore, la rabbia dei passeggeri | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Metro B, ancora un guasto: stop al servizio per 2 ore, la rabbia dei passeggeri. Esposito: “Serve un commissario”

Disagi al traffico nonostante l'apertura della ztl .«Non possono essere i cittadini a pagare decenni di scelte politiche sbagliate», dice amareggiato il sindaco Ignazio Marino

– Non hanno nemmeno più la paura a far loro compagnia gli utenti della metro di Roma. Ormai sono quasi abituati a quei treni che all’improvviso si fermano, oggi è toccato alla linea B, e a quella voce fredda che esce dall’altoparlante e dice di scendere. Al buio, su banchine strette, col pensiero rivolto a fare presto e una volta arrivati a una stazione, la rabbia ci mette un attimo ad avere la meglio. Non si può spiegare a un datore di lavoro, a un figlio che aspetta di essere preso da scuola, che il treno ha fatto l’ennesimo ritardo. La rabbia contagia tutti, anche l’assessore Stefano Esposito che torna a invocare un commissario straordinario ai trasporti di Roma, e indica ancora al premier Matteo Renzi il nome di Marco Rettighieri. L’ennesimo stop della linea B, durato circa due ore, arriva nell’ora di punta alle 7 del mattino, forse dovuto alle infiltrazioni piovose, alcuni treni sono stati evacuati. Molti passeggeri poi per protestare hanno invaso via dei Monti Tiburtini, una delle arterie dalle quali si snoda il traffico dell’area est della Capitale. Questa volta il guasto si è verificato sulla linea aerea all’altezza della centrale stazione Cavour. Inutile dire quanti siano stati i disagi sul traffico, tanto che il Campidoglio decide di aprire i varchi della ztl «perchè non possono essere i cittadini a pagare decenni di scelte politiche sbagliate», dice amareggiato il sindaco Ignazio Marino, che poi accusa: «Nei primi due anni di amministrazione della città ci siamo dovuti occupare di un debito di 874 milioni di euro e portare i conti in pareggio. Ma rimane il fatto che per decenni non sono stati fatti lavori di manutenzione, per cui adesso servono almeno 250 milioni di euro». E Atac, che oggi aveva anche organizzato una conferenza stampa, («Presidente e amministratore delegato, invece di far conferenze stampa, si occupino di far funzionare l’Atac», tuona Esposito) è costretta a rispondere anche dell’ennesimo guasto: «Le copiose infiltrazioni piovose in quella stazione erano state segnalate con due lettere» all’amministrazione comunale: «una un anno fa, una di recente. Siamo stati, dunque, oggi vittime e non artefici di questa situazione», si difende il dimissionario Ad Danilo Broggi. Dice che «ha salvato l’azienda dal fallimento», ma soprattutto parla di «analisi corretta» quando gli viene chiesto se la politica ha scaricato Roma sul fronte della mobilità. Per strada intanto va in scena l’arte di arrangiarsi. Chi accetta passaggi, chi cerca di comprimersi all’inverosimile nei mezzi pubblici fin troppo pieni, chi prende un taxi che non gli verrà rimborsato, chi va a piedi e chi se ne torna a casa. Dunque la soluzione è la privatizzazione di Atac? «Chi se la compra? Al momento è del tutto impraticabile, l’azienda va risanata», chiosa in una mattinata da dimenticare l’assessore Esposito.

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