Migranti, Zingaretti: "Lazio terzo per accoglienza. Arriva il codice unico per l'esenzione ticket" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Migranti, Zingaretti: “Lazio terzo per accoglienza. Arriva il codice unico per l’esenzione ticket”

– «Il Lazio è una delle regioni su cui impatta di più l’arrivo di migranti nel nostro Paese: secondo gli ultimi dati ufficiali forniti dalle Prefetture e rilasciati dal Ministero dell’Interno, il 2 settembre scorso il Lazio ospitava 8368 migranti». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in audizione in commissione Migranti. «Tra questi – ha specificato – 2894 in strutture temporanee, 4592 nella rete Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), 882 nel Cara di Castelnuovo di Porto. Dal ‘Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italià del Ministero dell’Interno del 15 ottobre, risulta che il Lazio ospita circa il 9% delle 98.632 presenze attualmente in Italia (esclusi Cie): siamo la terza regione per ospitalità dopo Sicilia (13%) e Lombardia (13%). È in corso una ulteriore assegnazione di 879 migranti nel Lazio nel quadro del nuovo bando per l’accoglienza di altri 10 mila stranieri sul territorio nazionale». Zingaretti ha dato la suddivisione per provincia: a Roma 639, a Frosinone 79, a Latina 87, a Viterbo 50, e a Rieti 25. «Per quanto riguarda la rete Sprar – ha aggiunto il governatore – nel Lazio al 16 settembre 2015 abbiamo 19 strutture di accoglienza nella provincia di Roma; per un totale di 13 Comuni coinvolti; 8 strutture nella provincia di Frosinone, su altrettanti Comuni; 6 nella provincia di Latina, di cui una nel capoluogo e le altre in altri 5 Comuni; 10 nella Provincia di Rieti, di cui due nel capoluogo. A queste strutture vanno inoltre aggiunte le 113 della rete dei centri di accoglienza previsti dal Piano del Ministero dell’Interno».«Per quanto riguarda le prossime azioni che intraprenderà la Regione Lazio, in particolare in previsione dei nuovi arrivi, una delle possibilità è quella di prevedere se le politiche di bilancio lo permetteranno dei meccanismi di premialità e di incentivo finanziario ai Comuni che esprimeranno la disponibilità ad accogliere richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che stamattina è stato ascoltato dalla commissione Migranti. «Non deve essere un regalo – ha precisato – ma il riconoscimento di un’esigenza nuova, sapendo anche che in molti casi la popolazione immigrata è portatrice di economie». L’assessore regionale alle Politiche Sociali Rita Visini ha aggiunto: «Stiamo studiando la possibilità, ad esempio, di far convergere gruppi familiari presso i piccoli Comuni, con un’incentivazione ai Comuni stessi affinchè si preoccupino di assicurare loro vitto, alloggio, ma soprattutto una formazione professionale. Quindi il sindaco si prende in carico due, tre famiglie, con il supporto della Regione, per un anno, un anno e mezzo». Al termine di questo periodo, «queste persone dovrebbero essere in grado di essere più o meno autonome, anche con una possibilità lavorativa. Questa cosa – ha concluso – è stata accolta di buon grado da parecchi di questo sindaci e ci stiamo lavorando insieme». Sempre su questo tema, ha spiegato Zingaretti in commissione, nell’ambito della programmazione Ue «si stanno sviluppando progetti che favoriscano gli enti ospitanti dando loro l’opportunità di avvantaggiarsi di interventi per il decoro urbano, la cura del verde e la vivibilità dei territori, i cui destinatari sono i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale» e, riguardo ai fondi regionali, «si sta pensando di sostenere con risorse supplementari gli Enti locali che abbiano bisogno di misure di potenziamento dei servizi sociali in relazione alla presenza sul territorio dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Negli anni 2013 e 2014 – ha concluso il governatore – la Regione ha realizzato tirocini formativi per l’inserimento lavorativo dei cittadini immigrati».Un «codice unico nazionale di esenzione» dal ticket sanitario «valevole per il periodo necessario al riconoscimento della protezione». È la proposta lanciata oggi nel corso di una audizione in commissione Migranti dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nel Lazio esiste per categorie come «minori stranieri non accompagnati, stranieri irregolari con meno di 6 anni o più di 65 anni e richiedenti protezione internazionale, limitatamente ai primi sei mesi dalla data di ingresso». Ma su questo limite di tempo «la situazione tra le Regioni è molto eterogenea. Oggi abbiamo un’inaccettabile situazione di disparità, con Regioni che riescono ad assicurare l’esenzione del ticket per periodi più lunghi, e altre come il Lazio che possono assicurarla per soli sei mesi». Zingaretti, inoltre, riferendosi al territorio laziale, ha voluto sottolineare «anche in relazione ad alcune campagne allarmistiche, che dai dati epidemiologici nazionali e, nello specifico, da quelli delle attività sanitarie all’interno degli edifici occupati, non sono state rilevate situazioni epidemiologiche di allerta, a parte la presenza di numerosi casi di scabbia». Sono in ogni caso previste «modalità di presa in carico dei pazienti in caso di sospetta malattia infettiva diffusiva, come ad esempio la TB polmonare o la malaria».«Nell’ambito delle competenze della Regione, continueremo a fare il nostro dovere attraverso un piano in grado di assicurare le migliori condizioni di coordinamento tra gli Enti locali e per garantire l’accoglienza ai migranti, anche riducendo al massimo l’impatto sociale sul nostro territorio». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in audizione in commissione Migranti. «Per raggiungere questi obiettivi, la Regione agisce su un doppio binario – ha spiegato – da una parte, si occupa di garantire ai migranti assistenza sociale; dall’altra, ha il compito di mettere in campo azioni volte a garantire assistenza sanitaria alla popolazione dei migranti e straniera». Zingaretti ha dunque elencato le iniziative messe in campo dall’amministrazione regionale: «Un gruppo di lavoro dedicato al tema dell’accoglienza, a cui partecipano rappresentanti istituzionali dei diversi Enti territoriali e dalle varie realtà intergovernative, istituzionali, non governative e associative. Tra le principali attività che abbiamo promosso nell’ambito dell’assistenza sociale – ha aggiunto – c’è il potenziamento dei servizi sociali territoriali a beneficio dei 900 ospiti del Cara e della popolazione di Castelnuovo di Porto». Poi «il sostegno attraverso i bandi per l’inclusione sociale e il contrasto alla povertà alle iniziative del Terzo settore per i migranti e richiedenti asilo. Il progetto più grosso è ‘Nessuno Esclusò del Centro Astalli, la più grande realtà di accoglienza dei rifugiati a Roma, che ha avuto 200mila euro». Sul fronte dell’assistenza sanitaria, «il Lazio è tra le Regioni italiane più attente. Negli ultimi anni si segnalano le seguenti iniziative: con ‘Salute senza esclusionì del 2013 abbiamo voluto aumentare l’attenzione e le competenze degli operatori e dei servizi con particolare riferimento a tre popolazione target: i rom, gli immigrati in particolare coloro in condizione di fragilità sociale come quelli senza permesso di soggiorno, i soggetti vulnerabili (italiani e stranieri) senza dimora. Nell’agosto del 2014 abbiamo introdotto la norma che sancisce l’iscrizione al SSR dei minori stranieri figli di irregolari».

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