Europa league, l’attacco della Lazio funziona: in 10 batte il Rosenborg
Una Lazio incerottata, pasticciona e in inferiorità numerica per 85′ basta e avanza per superare l’ostacolo Rosenborg e ipotecare il passaggio di turno in Europa League. Nell’Olimpico semideserto (nemmeno 7.000 gli spettatori infreddoliti da un’improvvisa tramontana) finisce 3-1 con i gol dei suoi tre dioscuri: Matri, F.Anderson e Candreva dopo 90′ non indimenticabili di gioco. Bastano però le prodezze di quei tre là davanti per battere i futuri campioni di Norvegia. Il tutto condito da tanti svarioni da una parte all’altra e ben 4 legni (due per parte), frutto però più di maldestre giocate delle due difese che di giocate d’autore. I biancazzurri hanno però l’alibi dell’infermeria zeppa che costringe Pioli a ben sei cambi rispetto alla partita di domenica contro il Sassuolo. All’ultimo minuto va ko anche Kishna (ginocchio) che si aggiunge alle assenze di Biglia, De Vrij, Parolo, Keita e Djordjevic. Pioli avrebbe voluto confermare il collaudato 4-2-3-1 ma l’ennesima scellerata espulsione di Mauricio, dopo neanche 6′, lo costringe a rimescolare le carte: dentro Gentiletti, che alla lunga si rivela peggiore del maldestro brasiliano, per Onazi per un obbligatorio 4-4-1. Partita in salita però solo in apparenza, data la pochezza dell’undici norvegese che, privo del bomber Helland, non si contraddistingue certo per il bel gioco, preferendo un pragmatismo spicciolo che rende la partita assai poco gradevole e molto spezzettata. Almeno fino al break di Candreva che basta e avanza per scardinare la traballante difesa scandinava. Così dopo il doppio palo-traversa colti dai capitolini (Hoedt e Mauri) dopo appena 180 secondi di gioco e il rosso a Mauricio, sale in cattedra l’azzurro che con le sue continue incursioni entra facile nella fragile difesa avversaria. Al 28′ punta la porta palla al piede e premia il taglio di Matri, che, a tu per tu con Hansen, non fallisce. Il gol ha il pregio almeno di svegliare gli ospiti e rendere la partita meno balbettante: i norvegesi di scuotono e nel giro di 5 minuti colpiscono due legni, prima con Skjelvik che approfitta di un pallone perso da Gentiletti, poi con Soderlund di testa. Il doppio svantaggio a inizio ripresa obbliga il Rosenborg a buttarsi in avanti e la scossa arriva con l’ingresso di Mikkelsen che offre più solidità in avanti e libera Soderlund da compiti tattici. Il lungagnone centravanti prima sovrasta Gentiletti e accorcia le distanze (24′ st), poi va vicino al bis pochi minuti dopo ma la palla stavolta si perde di poco sul fondo. Così tocca ancora una volta a Candreva evitare possibile ‘rognè, realizzando un rigore generosamente accordato dal polacco Gilò. Hansen para ma sulla respinta l’87 mette dentro in tap-in. In pieno recupero anche i norvegesi hanno la chance di accorciare le distanze su rigore (ineccepibile stavolta) ma Berisha ipnotizza Soderlund. Il neo 50enne Pioli può festeggiare il compleanno con una vittoria che significa blindare il passaggio di turno in Europa, dopo il pari con il Dnipro e il successo sul St.Etienne ma per tornare ai fasti (soprattutto di gioco) dell’anno scorso dovrà lavorare e soprattutto avere buone notizie dall’infermeria.
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