'Ndrangheta, perquisizioni in corso e arresti della Gdf: tra gli indagati l'ex Idv Maruccio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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‘Ndrangheta, arresti della Gdf: l’ex Idv Maruccio riciclava denaro per i colletti bianchi del clan Mancuso

La Guardia di finanza sta eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una serie di soggetti legati alla cosca Mancuso della ‘ndrangheta. Diciassette complessivamente gli indagati tra cui anche l’ex capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio. Sono in corso una ventina di perquisizioni a Roma e nelle province di Bergamo, Catanzaro e Vibo Valentia e sequestri di immobili, società e conti correnti, anche in Svizzera e negli Usa, per oltre 5 milioni. Agli indagati, i finanzieri del Comando di Roma e del Nucleo speciale di polizia valutaria, contestano, a vario titolo, i reati di usura, abusiva attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e riciclaggio di denaro di provenienza illecita, aggravati dalle modalità mafiose.L’ex capogruppo Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio è indagato per riciclaggio perchè sul suo conto sono transitati 600 mila euro in uscita e 150 mila in entrata dal conto di Ferruccio Bevilacqua, ‘ndranghetista trasferitosi a Roma nel 2009 per un obbligo di dimora. Maruccio, che è stato anche assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Marrazzo di centrosinistra alla Regione Lazio, per l’accusa riciclava grosse somme di denaro di provenienza illecita per l’esponente del clan Mancuso, considerato dagli investigatori un ‘colletto biancò criminale di un certo livello. Maruccio, 37 anni, percepiva una percentuale per il suo ruolo: ad esempio, su un riciclaggio di 12 mila euro ne avrebbe percepiti 1.500, oltre il 10 per cento. Il rapporto tra Bevilacqua – che ha un fratello ex senatore di An, estraneo all’inchiesta – e Maruccio è di lunga data: il ndranghetista conosceva il padre dell’ex esponente dell’Italia dei Valori.«Voi lì in Calabria, noi qui a Roma, ma siamo la stessa cosa, tutta una famiglia». Parlava così in una telefonata intercettata Ferruccio Bevilacqua, il ‘colletto biancò della ‘Ndrangheta arrestato a Roma dalla Finanza, che ha sequestrato ristoranti, bar e immobili in gran parte a lui riconducibili anche a Miami, negli Usa, per 5 milioni di euro. Secondo gli investigatori Bevilacqua, colpito da obbligo di dimora a Roma dal 2009, ha replicato nella capitale l’attività di usura e di reinvestimento di capitali illeciti che svolgeva nel Vibonese per il clan Mancuso, senza perdere contatto con la terra d’origine. In particolare avrebbe acquisito locali nella zona di piazza Bologna, vicino al centro di Roma, avvalendosi di prestanome come i figli, altri parenti o i familiari di Vincenzo Maruccio, ex capogruppo Idv alla Regione Lazio, anch’egli originario del Vibonese. Il gruppo criminale di Bevilacqua applicava tassi usurari dal 160 al 600%, è stato accertato. I clan mafiosi a Roma «non si limitano a investire, immettere denaro di provenienza illecita – dice il procuratore aggiunto della capitale Michele Prestipino -, ma i soggetti diventano operativi in settori criminali» come usura, droga ed estorsioni.

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