Abbruzzese: "A Cassino non ci sono macchinari nel reparto di fisioterapia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Abbruzzese: “A Cassino non ci sono macchinari nel reparto di fisioterapia”

Dopo numerose segnalazioni ho deciso di scrivere un’interrogazione al presidente della Giunta regionale, Nicola Zingaretti in merito all’assenza, nel reparto di Fisioterapia dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, dei macchinari che dovrebbero garantire l’erogazione del servizio e le cure necessarie ai pazienti che hanno pagato questo genere di prestazioni. Spero che a breve il governatori ci faccia sapere se è a conoscenza di questo stato di cose presso la struttura sanitaria della città martire e quali sono le azioni che intende intraprendere per far tornare alla normalità la situazione«. Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese consigliere regionale del Lazio di Forza Italia. »Come ha reso noto, in una lettera pubblicata dalla stampa anche il sig. Gianluca Pistore, risulta che a seguito della richiesta di nuovi macchinari per il servizio di Fisioterapia dell’Ospedale di Cassino, siano stati ritirati quelli attualmente in servizio. La motivazione addotta è che gli strumenti devono essere controllati da una ditta incaricata. L’azienda, infatti, dovrà verificare e confermare che gli stessi siano ormai obsoleti, prima che arrivino quelli nuovi. Un procedimento che non fa una piega. Il problema è che così facendo attualmente l’ospedale non può garantire il servizio e moltissime persone non possono usufruire della struttura pur avendo già pagato le prestazioni. L’ennesimo esempio di come la nostra sanità sia ormai ridotta ai minimi termini e di come, nel caso specifico del Santa Scolastica di Cassino, i tanti annunci relativi ad un nuovo ed innovativo modello organizzativo, più volte esplicitati dalla Mastrobuono non hanno prodotto nessun risultato concreto. Anzi, non passa settimana che non vengano segnalati episodi di mala sanità o disservizi di vario genere, dovuti, in particolar modo, alla carenza di personale e di strumenti idonei all’erogazione delle prestazioni«. Ha concluso Abbruzzese.

«Zingaretti e la sua banda non vogliono che si parli ancora di accorpamento, ma stanno creando tutte le condizioni per far si che le Asl di Frosinone e Latina diventino un’unica azienda sanitaria locale. Noi siamo contrari a questa eventualità e la Regione Lazio sta mettendo in atto l’ennesimo inganno. Il neo dipartimento interaziendale attività tecniche e patrimoniale, infatti, non gestirà attività di secondo ordine ma si occuperà di gestione del patrimonio immobiliare, della manutenzione delle strutture, di programmazione, progettazione e realizzazione di nuove strutture e anche di gestione degli impianti e relative utenze». Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio. «Pertanto, spero di sbagliarmi, ma il processo di unificazione delle due entità sanitarie credo sia partito, nonostante le smentite del presidente Zingaretti, famoso ormai in Provincia di Frosinone per le sue rassicurazioni, poi sempre smentite dalla realtà dei fatti. Nel mentre, però, la nostra azienda sanitaria locale vive in una fase di stallo pericolosissima. I sindaci hanno espresso il loro parere politico negativo sull’operato del direttore generale, Isabella Mastrobuono, a breve sapremo le valutazioni della commissione regionale che sta esaminado l’operato di tutti i manager del Lazio, ma una cosa è sicura: la rottura tra il dg ed il territorio è inrimarginabile. Pertanto è opportuno che la Regione Lazio al più presto comunichi quali sono i criteri con cui sceglierà il nuovo dg della Asl di Frosinone. Il territorio chiede a gran voce una figura preparata, ma che conosca da vicino le criticità che affliggono il nostro sistema sanitario locale. Un professionista di questa, potrà sicuramente instaurare un diverso e proficuo rapporto di collaborazione con le realtà territoriali. Rinnovo quindi al presidente Zingaretti, il mio appello per far si che alla guida della nostra azienda sanitaria venga designata una risorsa della ciociaria». Ha concluso Abbruzzese.

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