Decide Medel, l'Inter sorpassa la Roma. Garcia: "Ko immeritato, non decide la stagione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Decide Medel, l’Inter sorpassa la Roma. Garcia: “Ko immeritato, non decide la stagione”

– L’Inter batte e sorpassa la Roma, fa valere ancora una volta la legge dell’1-0 (gol di Medel), vince sì di misura ma questa volta con brio e intelligenza, conquista con merito la vetta della classifica con 24 punti. Una notte stregata, ‘da paurà per la Roma, magica e indimenticabile invece per l’Inter che getta la maschera e si candida prepotentemente al titolo. San Siro esulta, esplode la gioia e inizia la festa in campo e sugli spalti. Piange per la gioia Roberto Mancini (lui le definisce lacrime di stanchezza) che firma una vittoria dal sapore della svolta. Alla fine arriva anche il bel gioco per i nerazzurri accusati di essere – almeno finora – poco brillanti, di vincere senza fare spettacolo, di essere cinici e forse un pò troppo cattivi. Critiche che fanno arrabbiare Roberto Mancini che risponde schierando una formazione inedita, senza Mauro Icardi escluso per le improvvide dichiarazioni di Bologna. Il bomber si era lamentato di giocare pochi palloni, di essere poco servito dai compagni e l’allenatore lo spedisce in panchina dove lui si presenta immusonito e di malumore, cappellino calato sugli occhi, in disparte rispetto agli altri. Non è l’unica mossa a sorpresa: anche Kondogbia perde la maglia di titolare. In attacco c’è un inedito trio: Ljajic, Perisic, Jovetic. Ripescati sulle fasce Nagatomo e D’Ambrosio. La Roma si presenta a San Siro senza De Rossi. Garcia punta su Gervinho, Dzeko e Salah. Si respira il clima delle grandi occasioni, stadio quasi gremito, sfida stellare. Maicon si prende gli applausi del pubblico che non dimentica uno degli ultimi eroi del Triplete ma è l’Inter a fare la partita anche se le prime occasioni sono in favore dei giallorossi. Gervinho si muove molto e corre tanto, Salah di testa non trova lo specchio. Piano piano i nerazzurri vengono fuori: Guarin addirittura prova a sorprendere gli avversari con un tiro impossibile dalla propria trequarti. Dzeko al 15′ non riesce ad approfittare del bel traversone di Digne. Un minuto dopo l’Inter potrebbe passare in vantaggio con Ljajic che riesce a consegnare a Brozovic, tiro insidioso sul quale Szczesny ci mette una mano. Risponde la Roma al 23′ con una occasione propiziata da Maicon con un tiro a botta sicura, sulla ribattuta si avventa Dzeko ma D’Ambrosio gli toglie il pallone prima che accada l’irreparabile. L’Inter è organizzata e macina gioco senza concedere molto. Salah lascia partire un gran tiro che centra l’esterno della rete, a seguire Jovetic cerca la conclusione da fuori. Alla mezz’ora arriva il vantaggio grazie a Medel, l’uomo migliore dell’Inter dall’inizio della stagione, il più determinato e umile, praticamente antitetico rispetto all’indisponente e viziato Icardi. Il pitbull va a bersaglio da 25 metri, si prende l’ovazione di San Siro e riceve il giusto riconoscimento per il suo lavoro faticoso e poco appariscente. L’Inter gioca bene, chiude i varchi, la squadra gira, ogni tassello va a posto. La Roma non decolla, Pjanic non gioca da leader, Gervinho è un cavallo pazzo, spesso imbizzarrito e le sue sgroppate non portano a nulla. I giallorossi sono in difficoltà anche se cercano di reagire con un’azione prolungata: al 43′ Maicon va al cross, Handanovic esce bene su Dzeko. Il gol però non arriva anzi l’Inter potrebbe raddoppiare grazie a un velenoso sinistro di Guarin. Il secondo tempo si apre con Medel che non riesce a rimanere in campo, causa mal di schiena e viene sostituito da Kondogbia. La Roma non riesce a essere incisiva: tanti tentativi, tutti a vuoto. Proteste per un retropassaggio di Nagatomo raccolto con le mani da Handanovic. Sbaglia Salah che si mangia la rete del pareggio al 16′ con Handanovic bravo a chiudere di piede. L’Inter non perde mai lucidità e controllo, giocano bene D’Ambrosio e Nagatomo che insieme a Murillo e Miranda arginano le folate offensive dei capitolini. Handanovic è in forma strepitosa e cala la saracinesca sulla sua porta, in quattro occasioni consecutive: al 16′ Florenzi tira dalla distanza, respinta del portiere nerazzurro che si oppone anche all’inevitabile tap-in di Salah. La partita si inasprisce, cresce la tensione, qualche scintilla in campo. Entra Iago Falque al posto dell’evanescente Florenzi, poi Mancini sostituisce Jovetic con Palacio, lasciando Icardi in castigo. Gli equilibri non cambiano di molto: Manolas prova due volte di testa, Dzeko supera Murillo e conquista un corner. Poi – al 28’ – arriva la mazzata definitiva per la Roma: doppio giallo- il primo per proteste, il secondo per fallo di mano) per Pjanic che si fa espellere. La partita è praticamente finita. Ultimi fuochi con Brozovic che potrebbe raddoppiare, si fa sotto Salah, poi destro di Maicon sul quale Murillo rischia quasi l’autorete. Perisic si produce in un travolgente coast to coast, tutto bene ma sbaglia al momento di trasformare. Cinque minuti di recupero, l’Inter tiene e poi al fischio finale, si gode il primato. La Curva Nord sciorina uno striscione per Valentino Rossi ma non solo: «Solo gli interisti sono capaci di imprese straordinarie…». Sogna l’Inter ma non troppo, l’impresa straordinaria può diventare davvero possibile.- Rudi Garcia calcola le occasioni che ha avuto la sua Roma contro l’Inter e alla fine non gli tornano i conti. «È una sconfitta molto immeritata, è solo colpa nostra perchè sono mancate efficacia e cinismo: Handanovic è stato il migliore in campo ma colpire troppo spesso il portiere avversario non fa segnare», è l’analisi dell’allenatore giallorosso, che per la prima volta in questo campionato ha visto incepparsi il proprio attacco ma ha qualcosa da rimproverare anche al portiere, Szczesny. «Anche lui deve metterci più cattiveria. Poteva far meglio sul gol di Medel, non mi sembrava un tiro di Neeskens…», ha sorriso ricordando le prodezze balistiche dell’ex centrocampista olandese di Ajax e Barcellona degli anni ’70. Per Garcia, comunque, il risultato di San Siro non ridimensiona le ambizioni della Roma. «Non è una sfida che decide la stagione – ha messo in chiaro – E poi i numeri dicono che la Roma non ha fatto una grande partita, sennò avremmo vinto, ma una buonissima partita. Ci è mancata cattiveria davanti alla porta. Se giocheremo così in futuro ne vinceremo tante». Un episodio influente è stata l’epulone di Pjanic. «Non doveva contestare le due mani non fischiate dei giocatori dell’Inter, non era un rigore. Lui sa di aver sbagliato, ma a volte in campo ci sta avere questo sentimento di ingiustizia. Il colmo è che ha preso la seconda ammonizione per una mano sua attaccata al corpo, e ora mancherà nel derby – ha sottolineato il francese – Ma anche in dieci abbiamo continuato a fare la partita, almeno un pareggio la Roma lo meritava. Dzeko? Ha bisogno di giocare per trovare l’accelerazione che lo fa arrivare prima sulla palla. Anche agli altri è mancato cattiveria, era possibile andare in vantaggio noi e poi sarebbe cambiata la storia».

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