Mafia capitale, dossier sui 101 funzionari al vaglio dei pm. Martedì le prime sentenze | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, dossier sui 101 funzionari al vaglio dei pm. Martedì le prime sentenze

Al maxiprocesso su Mafia Capitale, che prenderà il via giovedì prossimo, potrebbe essere inclusa la relazione dei commissari prefettizi, nella quale è contenuta anche la lista dei 101 tra dirigenti, funzionari e politici dell’amministrazione capitolina «attenzionati» dalla prefettura. Prima però è necessario che l’atto venga desecretato, così come richiesto ufficialmente dal procuratore capo della Capitale, Giuseppe Pignatone. Una risposta in questa senso è attesa tra un paio di giorni, prima dunque che si apra ufficialmente il maxiprocesso che vede alla sbarra 46 imputati, tra cui anche l’ex Nar Massimo Carminati ed il «re» delle cooperative e suo braccio destro, Salvatore Buzzi. Le quasi mille pagine del dossier, stilato dalla commissione nominata dal predecessore di Franco Gabrielli, Giuseppe Pecoraro, contengono anche nomi e cognomi di dirigenti e politici capitolini che in qualche modo hanno avuto a che fare con il sistema criminale messo in atto da Buzzi e Carminati. Ed è proprio sulla base delle analisi presenti in quel faldone che Gabrielli la scorsa estate stilò la sua relazione sullo stato di salute del Campidoglio dopo le due ondate di Mafia Capitale e gli 81 arresti. Una relazione decisamente più «morbida» rispetto a quella dei commissari che finì poi sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano e che portò, il 27 agosto scorso, al commissariamento per mafia del municipio di Ostia e alla scelta del prefetto Gabrielli come «raccordo» con l’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino. «Più volte, quando ero assessore, avevo chiesto se fosse stato possibile avere stralci di quella relazione che potessero essere declassificati dalla secretazione – spiega il magistrato Alfonso Sabella -. Magari passi che potessero non essere rilevanti dal punto di vista penale ma che ci avrebbero aiutato a capire dove potesse nascondersi il marcio negli uffici». L’ex assessore alla Legalità difende comunque la scelta del governo di secretare quella relazione e invita a «porre attenzione a questa famosa lista dei 101». «Vorrei ricordare che non si tratta di una lista di ‘cattivì – spiega – ma di persone che sono entrate in contatto in un modo o nell’altro con il sistema di Buzzi e Carminati. La decisione della Procura di avere il documento, però, è sicuramente una scelta giusta perchè potrebbe rinvenire nel dossier elementi utili da punto di vista investigativo».

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