Giubileo, è corsa contro il tempo: presto il decreto per le emergenze, Roma aspetta 300 milioni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, è corsa contro il tempo: presto il decreto per le emergenze, Roma aspetta 300 milioni

Il neocommissario di Roma Paolo Tronca ed il prefetto, Franco Gabrielli, già al lavoro per garantire che tutto fili liscio nella Capitale prima e durante l'Anno Santo. E che questa sia la scommessa lo lascia intendere lo stesso Renzi

È una corsa contro il tempo quella che Roma si prepara ad affrontare in vista del Giubileo. A poco più di un mese dall’apertura della Porta Santa, la Capitale deve fare i conti con il ritardo dell’avvio dei lavori e attende i 300 milioni che dovrebbero arrivare dal governo. Proprio per questo il premier Matteo Renzi starebbe lavorando ad un dl omnibus sulle emergenze per supportare il tandem tra il neocommissario di Roma Paolo Tronca ed il prefetto, Franco Gabrielli, già al lavoro per garantire che tutto fili liscio nella Capitale prima e durante l’Anno Santo. E che questa sia la scommessa lo lascia intendere lo stesso Renzi. «Il prefetto Gabrielli è una sicurezza e sta facendo un ottimo lavoro», dice il presidente del Consiglio, sottolineando poi il «lavoro sotterraneo e straordinario» durante l’Expo fatto da Tronca, «che dovrà gestire i poteri di sindaco, giunta e consiglio». «Sono veramente orgoglioso di poter prestare il mio servizio e la mia responsabilità per la Capitale della nazione», il messaggio lanciato dal neo-commissario. Una discussione sul tipo di provvedimento, sul quale ancora nulla è deciso, potrebbe essere affrontata già domani, durante il pre-consiglio – o direttamente nel consiglio dei ministri che potrebbe riunirsi giovedì prossimo. Il decreto legge omnibus dovrebbe far fronte, appunto, a diverse emergenze e contenere – insieme al progetto di spesa di 300 milioni per il Giubileo e alla definizione del ‘dream team’- anche le risorse per Terre dei fuochi, Ilva o il dopo Expo. In alternativa, per il Giubileo, si ipotizza pure, anche se sembra rappresentare una seconda scelta, un decreto del presidente del consiglio, dunque un atto amministrativo. Il neocommissario, insomma, si trova davanti un lavoro arduo in una città ancora scossa dalle inchieste giudiziarie e dalla crisi politica che ha portato alla «sfiducia» nei confronti di Ignazio Marino, oggi ancora una volta attaccato da Renzi. «Non c’è disonestà intellettuale più grande – afferma il premier – di chi inventa congiure di palazzo per nascondere i propri fallimenti». Polemiche a parte, ora per il tandem Gabrielli-Tronca è il momento di mettersi all’opera. Delle 31 gare d’appalto indette per il Giubileo solo due sarebbero partite, mentre le altre, tutte assegnate, sono ancora in stand-by. Si tratta di lavori ed opere pubbliche in diversi quadranti della città, pensati per accogliere nel miglior modo possibile i milioni di pellegrini attesi a Roma. Nei prossimi giorni Tronca avrà un incontro a palazzo Chigi, dove oggi è stato ricevuto invece Gabrielli. Il prefetto ha visto il sottosegretario Claudio De Vincenti, con il quale avrebbe parlato proprio dello stato di avanzamento dei lavori per il Giubileo della Misericordia. Ma i nodi da sciogliere sono anche legati a temi delicati come rifiuti e trasporto pubblico, note dolenti sulle quali Tronca chiederà sicuramente aiuto ad un «dream team» ancora tutto da decidere. I nomi più quotati restano quelli di Marco Rettighieri, Gloria Zavatta, Carlo Fuortes e Giovanni Malagò. Oggi per il commissario, però, è stato il giorno della cerimonia di insediamento, cominciata con la deposizione della tradizionale corona all’Altare della Patria e proseguita poi nei luoghi simbolo della Capitale, da Porta San Paolo, luogo della resistenza romana, alle Fosse Ardeatine passando per il Tempio Maggiore dove ha incontrato i vertici della comunità ebraica. «Un atto di omaggio alla Capitale nel rispetto della tradizione», come sottolineano in Campidoglio. Ricordando le vittime dell’eccidio nazista, Tronca ha voluto rendere «omaggio a chi ci donò col proprio sacrificio la libertà e la democrazia», come ha scritto lui stesso nel libro d’oro alle Fosse Ardeatine.

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