Olimpico blindatissimo e curve vuote: l'altro derby di Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Olimpico blindatissimo e curve vuote: l’altro derby di Roma

«Ma l’inglese dove sta? Ma l’inglese dove sta?», cantano i tifosi della Roma fuori dello stadio al secondo gol giallorosso nel derby. E in effetti dei temuti hooligan londinesi del West Ham gemellati con gli ultrà della Lazio e arrivati per la sfida non se ne sono visti molti intorno all’Olimpico. Dopo l’allarme lanciato venerdì dalla questura sui supporter stranieri, il dispositivo impressionante delle forze dell’ordine ha funzionato, nel giorno della protesta bipartisan per le barriere mobili in curva volute dal prefetto Franco Gabrielli per motivi di sicurezza. La stracittadina a curve semivuote e più blindata che mai si è svolta serenamente. Nessuna traccia dei terribili Sharks (Squali) polacchi del Wisla Cracovia, in azione mascherati dopo il derby di maggio. Alla fine cinque Divieti di assistere a manifestazioni sportive (Daspo) per tre romanisti e due laziali, uno dei quali sorpreso a bruciare una sciarpa giallorossa. Per gli altri, scavalcamenti di settore allo stadio e accensione di fumogeni. Sono stati denunciati. Venti tra inglesi e norvegesi sono stati invece identificati, alcuni multati per ubriachezza molesta, altri portati in commissariato per accertamenti e poi lasciati andare. La maggior parte erano stati beccati ieri sera in centro. Il più sembra averlo fatto la prevenzione. Il boicottaggio annunciato dai gruppi di supporter duri delle due squadre ha prodotto il previsto ‘Aventinò dai settori più caldi. Ma mille uomini schierati intorno allo stadio – polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani -, con decine di mezzi blindati e cannoni ad acqua, i controlli già due giorni prima del derby e la ‘zona rossà hanno dissuaso tutti. Nel corso di perquisizioni mirate in casa di noti ultrà, in mattinata, sequestrati un coltello e fumogeni, dice la questura. Molti laziali si sono ritrovati a Ponte Milvio, alcuni hanno bevuto in compagnia dei ‘colleghì inglesi. Circa 7-800 romanisti hanno manifestato il proprio sostegno alla squadra sotto l’albergo del ritiro pre-derby. E la squadra, con in testa il capitano Daniele De Rossi, prima di lasciare l’hotel in zona Monte Mario è scesa a salutare la piccola folla che non sarebbe entrata allo stadio. «Combattete per noi» il coro intonato, frasi offensive sono state rivolte al prefetto e al presidente del club James Pallotta. Poi si è giocata la partita più strana e sorvegliata nella storia calcistica di Roma.

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