Dopo Parigi è caos Giubileo: prime disdette negli alberghi, Codacons chiede stop cantieri. Alfano: "Andiamo Avanti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Dopo Parigi è caos Giubileo: prime disdette negli alberghi, Codacons chiede stop cantieri. Alfano: “Andiamo Avanti”

– Sono state potenziate al massimo livello le misure di sicurezza in vista del Giubileo, non solo a Roma ma anche in altre sedi decentrate. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in una serie di interviste a Rtl, a La telefonata di Belpietro su Canale5 e Unomattina su Rai1. È stata rafforzata la vigilanza, ha spiegato Alfano, «a tutela degli obiettivi francesi nella Capitale, quelli vaticani, ebraici, ma anche sui centri di aggregazione turistica e sulle zone della movida, ma non facciamoci rubare il nostro modo di vivere e le nostre abitudini». «Bisogna fare in modo che – ha concluso – il Giubileo si svolga come l’Expo, dove ci sono stati 20 milioni di visitatori senza alcun problema».- Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non pensa che dopo i tragici fatti di Parigi debba essere rinviato il Giubileo. «Bisogna tenere un’allerta alta ma non dobbiamo modificare i nostri comportamenti, questo vorrebbe dire affermare che hanno vinto». «Non vogliamo trasformare la nostra vita ma continuare ad essere liberi nella nostra comunità, vogliamo sconfiggere la paura», prosegue Poletti che in merito al rischio sicurezza sottolinea che «non ci può essere un Paese che si possa dire sicuro in assoluto». «Il primo impatto degli attentati di Parigi è stata una cancellazione delle prenotazioni negli alberghi romani, nei giorni subito successivi, superiore alla media. La gente ha paura. Se questa situazione di guerra dovesse continuare ci aspettiamo una cancellazione delle prenotazione anche per il Giubileo. Esperienza pregresse ce lo insegnano. La situazione è preoccupante per tutti, ora dobbiamo stare alla finestra e osservare». Lo dice Roberto Necci, presidente dell’Ada (Associazione Direttori Alberghi) Lazio. – «Il Codacons ha deciso di inviare oggi una lettera al commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, chiedendo un incontro per definire gli interventi urgenti per la capitale in vista del Giubileo, e bloccare l’apertura di cantieri in città, che risulterebbero tardivi e dannosi». Lo scrive il Codacons in un comunicato. «Oramai, con le feste di Natale alle porte e a ridosso dell’avvio del Giubileo, è troppo tardi per aprire cantieri nella capitale. – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si rischierebbe infatti di paralizzare letteralmente la città, causando disagi immensi ai cittadini, e si sommerebbero i normali problemi legati alla viabilità delle feste a quelli generati dai cantieri. I 200 milioni destinati dal Governo e Roma per il Giubileo, inoltre, non servirebbero a risolvere i gravi problemi della città». «Riteniamo che i soldi stanziati debbano essere destinati solo a piccoli interventi urgenti, quelli cioè realmente necessari e che possono essere realizzati senza grandi disagi per la città, e il resto deve andare a garantire la sicurezza pubblica – prosegue Rienzi – Per tale motivo abbiamo chiesto oggi un incontro al Commissario Tronca, al fine di definire le priorità cui dedicarsi a Roma in vista del Giubileo».- «Zingaretti ha il dovere di spiegare cosa intenda fare per garantire tranquillità e sicurezza ai romani durante il Giubileo. Generiche manifestazioni contro il terrorismo non sono in grado di rassicurare gli abitanti del Lazio e di Roma dal pericolo terrorismo, visto quanto avvenuto a Parigi». Lo scrive in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. Storace stamani ha presentato un’interrogazione urgente a risposta immediata al governatore del Lazio Nicola Zingaretti. «Lo scorso 15 novembre, Fabio Conestà, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), ha denunciato, in un’intervista a Il Giornale d’Italia (organo online della Destra, ndr), un quadro allarmante di criticità. Innanzitutto – prosegue Storace – i 2 mila agenti trasferiti nella Capitale, fra poliziotti, carabinieri e finanzieri non solo sono la metà di quanto richiesto dal Questore, ma verranno impiegati a rotazione invece che nella totalità degli effettivi. La promessa di assunzione di ulteriori 2.500 poliziotti è sufficiente a coprire la metà dei 5 mila che andranno in pensione nel 2015. Non si ha notizia di corsi antiterrorismo – dice ancora Storace – e solamente 300 fra istruttori e agenti dei Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza, corpo speciale della polizia, ndr) sono addestrati per questo genere di emergenze». «Anche in piazza San Pietro il quadro è preoccupante – secondo Storace che cita il segretario del sindacato di polizia Sap -: due pattuglie fisse della piazza; 4 agenti piantonati; 8 operatori in servizio alle quattro apparecchiature radio (su 6 disponibili visti i costanti guasti), una pattuglia operante lungo il perimetro del Vaticano e un’altra in servizio in piazza. Quest’ultima sarà impegnata ad allontanare i nomadi, i mendicanti, le guide e i venditori abusivi, i borseggiatori e, infine, controllare le persone sospette; ma spesso viene eliminata per la mancanza di poliziotti (ferie, malattie e permessi). Piazza San Pietro, invece, può contare su circa 16 poliziotti per ogni turno, già pochi di per sè. Questo è il quadro dei numeri che non appare davvero idoneo a garantire la sicurezza dei pellegrini, dei turisti e dei romani. È ora che il Presidente della Regione alzi la voce col Governo. Non possiamo correre rischi oggi e piangere domani».

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