Parigi, Alfano: “Cresce preoccupazione per il Giubileo, 24mila militari in provincia e 700 a Roma”
Il ministro dell'Interno conferma le preoccupazione e annuncia che altri presidi saranno dislocati per tutto il paese. L'allarme dei sindacati: "Apparato di sicurezza insufficiente", file in aeroporto
Ci sono 24 mila unità tra Roma e provincia: 24mila persone in divisa presidiano la città e la periferia. Abbiamo deciso di utilizzare 1.000 uomini nelle forze armate, 700 sono già in arrivo, altri 300 arriveranno successivamente. Inoltre il prefetto ha a disposizione 1.226 militari per Strade sicure». Sono i numeri della sicurezza nella Capitale elencati dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Radio Anch’io su Rai 1. «Questo – ha ribadito – non per presidiare dal punto di vista militare, ma per aumentare i presidi fissi: non vedremo camionette girare per Roma». Alfano ha spiegato che è stata rafforzata la vigilanza sui «siti francesi, gli obiettivi vaticani, i centri di aggregazione turistica, 12 aeree del centro storico di maggiore frequentazioni e le aree dedicate alla movida: un piano assolutamente significativo».«Il livello di preoccupazione per la minaccia terroristica cresce con il Giubileo: Roma ed il Papa sono già stati al centro di dichiarazioni minacciose inneggianti alla distruzione e all’odio». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera. «Rafforzeremo la vigilanza – ha aggiunto – sui punti sensibili, a partire da piazza S.Pietro, dove ci saranno percorsi stabiliti per l’afflusso e postazioni fisse di controllo. Attenzione anche alle minacce dal cielo». – Il ministro degli Interni Angelino Alfano, parlando alla camera, ha ribadito l’aumento di agenti e militari destinati a Roma. «Abbiamo – ha spiegato – immediatamente dispiegato 700 militari. Non vogliamo militarizzare la Capitale: il concorso delle forze armate è limitato al presidio fisso su obiettivi sensibili per disimpegnare le forze di polizia e destinarle ad impieghi operativi». «Sono stati inoltre rafforzati – ha aggiunto – i presidi di sicurezza su altri luoghi simbolo del turismo religioso: Padova, Perugia (Assisi), Ancona (Loreto) e Foggia (San Giuseppe Rotondo)». – All’aeroporto di Fiumicino un’ altra giornata di attenzione alta, dopo gli attentati terroristici che hanno colpito venerdì scorso Parigi. La Polaria, carabinieri e guardia di finanza, anche con unità cinofile, vigilano lo scalo e le aree esterne di accesso, con posti di controllo sulle strade. Controlli minuziosi, poi, sui bagagli in stiva ed in particolare agli imbarchi di tutti i voli diretti in Francia, oltre che ai varchi di sicurezza per il controllo radiogeno dei bagagli a mano. E, come peraltro avviene già da sabato scorso, a seconda degli orari di punta, si registrano dei prevedibili tempi di attesa più lunghi e file per i viaggiatori davanti a tali postazioni. Un’eventualità già segnalata da Enac ed Alitalia, in considerazione dell’ intensificazione dei controlli, tale da invitare i passeggeri a presentarsi in aeroporto in anticipo rispetto ai tempi normalmente previsti. Una raccomandazione, a più riprese, rilanciata anche da Aeroporti di Roma attraverso avvisi sui monitor nei terminal e con annunci audio. Per velocizzare le attese, comunque, già prima ancora di iniziare il percorso nei tornelli fino ai metal detector, personale di Adr, in postazioni dedicate, invita i passeggeri a depositare apparecchi elettronici e cellulari in apposite buste di plastica. E proprio oggi L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha reso noto di aver disposto, oltre all’innalzamento delle misure di sicurezza in tutti gli aeroporti nazionali reso operativo dalla notte tra il 13 e il 14 novembre, un incremento delle proprie attività di vigilanza negli scali. Per il momento, comunque, non ci sono particolari ripercussioni sulla puntualità generale dei voli. Anche i collegamenti finora partiti per la Francia (15 per Parigi, 3 per Nizza, 4 per Marsiglia e 2 per Tolosa) sono stati puntuali, tranne limitati casi con ritardi contenuti tra i 10 ed i 20 minuti.- «Si sta affrontando il Giubileo con risorse assolutamente insufficienti, con un apparato sicurezza in difficoltà, che prevede un presunto rinforzo di 400 agenti trasferiti e 95 aggregati, a fronte di una carenza di organico della Questura di Roma di circa 1850 uomini, con una condizione del parco auto disastrosa, giubbotti antiproiettili in fase di scadenza, caschi Ubot vetusti e insufficienti, tecnologie inesistenti o quasi». È l’sos lanciato dal segretario generale del Silp Cgil di Roma e del Lazio Antonio Patitucci in una nota che parte dal cordoglio per gli attentati di Parigi. «Al momento non sono previsti sottufficiali, assolutamente carenti nella polizia romana e fondamentali per attività di coordinamento e di investigazione – spiega il sindacalista -. Di fronte a tutto questo, l’impiego dei militari significa sprecare i pochi soldi stanziati per il Giubileo per buttare fumo negli occhi ai cittadini. I militari non hanno una formazione professionale specifica per fare prevenzione e sicurezza. Il loro impiego è un surrogato per coprire le falle delle politiche di Governo in questo campo». «Quanto diciamo – aggiunge – trova conferma nella recente legge di stabilità che in materia di sicurezza non prevede investimenti ma ulteriori tagli per l’organico della Polizia di Stato e la chiusura di alcuni settori di specialità. Certamente la Capitale ha una polizia capace e altamente professionalizzata che da tempo, con il sacrificio dei singoli, nasconde le falle strutturali dell’apparato sicurezza romano. Ma oggi il terrorismo internazionale, al di là delle campagne e degli spot elettorali, ci impone una maggiore concretezza riguardo agli investimenti necessari a salvaguardare il nostro modello di democrazia e libertà».Al netto della imprevedibilità assoluta, mi sembra che i fatti diano ragione all’intelligence italiana e alla gendarmeria vaticana e a tutto il lavoro che sta facendo in Italia e all’estero». Lo ha detto il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, a Radio Anch’io. Galantino ha anche ricordato le parole del Papa sull’Anno Santo ‘decentratò, e rispondendo ad una domanda su notizie di stampa su prenotazioni annullate, ha aggiunto: «Non dico di non venire a Roma, ma di riscoprire il valore anche spirituale del Giubileo». Galantino ha anche sottolineato, quanto «a tutta la paura sul viaggio in Africa del Papa», che «la gendarmeria sta lavorando con le Nazioni Unite. Non sono quattro ragazzini che vanno a vestirsi da angioletti».Dopo quanto accaduto a Parigi «non sento timore per il Giubileo nè da parte dei confratelli nè da parte delle comunità cristiane». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Pontificia università accademica. In vista del Giubileo, ha aggiunto, «la vigilanza è maggiore, più attenta e doverosa. Non ci deve essere assolutamente panico tra la gente che deve guardare a Roma, al pellegrinaggio e alla Porta Santa con la consueta serenità e il desiderio di pregare sulla tomba di San Pietro». E per quanto riguarda eventuali disdette, «se uno ha paura la deve sciogliere dentro se stesso, ma il consiglio che do è di superare la paura e di venire a Roma in pellegrinaggio serenamente».- «Annullare il giubileo sarebbe totalmente sbagliato, sarebbe una grande delusione per il popolo di Dio e per tutti noi. È una grande grazia che dobbiamo vivere fino in fondo». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ai cronisti che gli chiedevano se dopo gli attentati di Parigi fosse il caso, come chiede qualcuno, di annullare il Giubileo della Misericordia.
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