Temeva il tradimento: uccide la compagna sparandole alla testa, poi chiama la polizia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Temeva il tradimento: uccide la compagna sparandole alla testa, poi chiama la polizia

La storia con il ragazzo cubano per lei forse era diventata un tormento e in pochi mesi si erano già lasciati e ripresi più volte. Per lui invece era diventata un’ossessione quella ragazza romana che faceva l’estetista: pensava che lo tradisse e per quello è andato la notte scorsa nel locale di Testaccio, zona della movida a Roma, sapendo di trovarla. Voleva parlare, chiedere spiegazioni, ma in macchina aveva una pistola e quando sono usciti insieme e sono entrati in auto, le ha sparato a bruciapelo alla testa, uccidendola. Quindi Yoandris Medina Nunez, 24 anni, in Italia da due – ma tornava spesso a Cuba – ha guidato per poche centinaia di metri con il cadavere della compagna accanto e arrivato sul Ponte Marconi ha chiamato il 113. «Ho ucciso la mia fidanzata», ha detto all’operatore, aggiungendo le coordinate per essere trovato. Gli agenti del commissariato Esposizione sono andati ad arrestarlo. Oggi sarà interrogato dal pm della procura di Roma Edoardo De Santis. È accusato di omicidio volontario. Nell’auto la pistola calibro 7,65 con matricola abrasa con cui ha ucciso. Un’arma illegale, gli investigatori devono stabilire come se la sia procurata. Il fatto che l’abbia portata con sè quando è andato a cercare la ragazza potrebbe indicare premeditazione. Nunez aveva conosciuto la sua vittima a Pasqua, ma la storia era stata tormentata. La ragazza viveva con i genitori in zona Collatina, in periferia. Il cubano invece nei dintorni di Civitavecchia. Non aveva un lavoro vero, ma disponeva di soldi, a quanto sembra grazie al risarcimento per un incidente subito. La fidanzata romana aveva lavorato in diversi centri estetici, sempre in modo precario. La scorsa notte verso le tre Nunez – secondo il suo racconto e quanto ricostruito dalla polizia – è andato a cercare la ragazza al ‘Carusò, un locale di Testaccio. Sapeva di trovarla lì con le amiche. È entrato e l’ha convinta a uscire per parlare. Voleva chiederle ancora una volta se lo stava tradendo con qualcun altro, la gelosia lo avrebbe spinto ad aggredirla verbalmente. Durante la lite in auto il giovane cubano ha tirato fuori la pistola e sparato un colpo alla testa della 23/enne, che è morta all’istante. In tasca gli avrebbero trovato un altro proiettile. Poi la breve fuga e la telefonata al 113: «Venite, ho ammazzato la mia ragazza».

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