Giubileo, operativi i 700 militari. Parte il 112, numero unico per le emergenze | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, operativi i 700 militari. Parte il 112, numero unico per le emergenze

Sono operativi da ieri i 700 militari di rinforzo nella Capitale. Dalle 7, infatti, le Forze armate – spiegano alla Difesa – sono parte integrante del dispositivo di sicurezza, in concorso con le forze dell’ordine, così come stabilito dalla Questura di Roma. I settecento militari dell’Esercito si vanno così ad aggiungere a quelli impegnati fin dal 2008 nell’operazione «Strade Sicure» e questo permetterà «un migliore e più efficace presidio e pattugliamento dei siti sensibili a Roma che passeranno dagli attuali 90 a oltre 140». Il nuovo dispositivo sulla Capitale passerà da 1.300 a circa 2.000 unità impegnando personale proveniente da più reparti. I militari schierati a Roma, dunque, presidiano da oggi anche altri siti potenzialmente a rischio: anche le stazioni della metropolitana, ad esempio, che si aggiungono agli altri siti potenzialmente a rischio, come le ambasciate, luoghi di culto (il Vaticano in testa) e di aggregazione, compresi quelli della movida notturna, stazioni e aeroporti. Complessivamente, con i 700 soldati di oggi, il contingente nazionale di ‘Strade sicure ammonta a 5.500 unità. Che aumenteranno, perchè il concorso dell’Esercito alle attività di controllo e vigilanza delle forze di polizia si attuerà – sempre su richiesta delle prefetture – anche in altri contesti e in altre città (a Genova, ad esempio, già è stato disposto che 20 militari controllino i varchi portuali, mentre 15 pattuglieranno i vicoli della zona, ma rinforzi sono stati decisi anche per Firenze e altrove). Del resto è di ieri la circolare con cui il Viminale sensibilizza prefetti e questori ad «elevare il livello di sicurezza e vigilanza in occasione di particolari eventi di carattere culturale, religioso, sportivo, musicale e di intrattenimento dove è previsto un importante afflusso di persone». In questi casi dovranno essere adottati specifici e stringenti controlli. E le Forze armate saranno chiamate a fornire un ulteriore contributo.  Un solo numero d’emergenza per Roma, che sarà presto invasa dai pellegrini del Giubileo, per parlare con la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco, o chiamare un’ambulanza. È il 112, il ‘Numero unico per l’emergenzà voluto dalla Regione Lazio anche in vista dell’Anno Santo e che domani sarà ufficialmente inaugurato dal governatore Nicola Zingaretti. In tempo, come preventivato, per l’apertura della Porta Santa. Si parte da Roma, ma entro il 2016 tutto il territorio regionale sarà coperto grazie alla futura sede di Frosinone. Già oggi il centralino d’emergenza ha ricevuto la prima chiamata, ha reso noto il presidente della Regione che sul progetto ha messo 3,5 milioni di euro, più altri 5 per la sala operativa collocata in Ciociaria: «Più sicurezza per le persone, il Lazio cambia», il suo commento affidato a Twitter. Domani all’inaugurazione, a riprova del peso che le istituzioni danno alla novità, saranno presenti anche il commissario prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca e il prefetto di Roma Franco Gabrielli, che del numero unico è del resto un convinto sostenitore: «La Regione si stava attrezzando e stava facendo un grande lavoro – affermava solo qualche giorno fa Gabrielli – ma il fatto di avere fatto le interconnessioni con le sale operative, rivisti i piani di controllo del territorio, accelerate le procedure, in parte lo si deve alle scadenze giubilari. È uno dei frutti positivi dell’Anno Santo». E l’esigenza di una macchina di sicurezza efficiente e centralizzata che riduca ritardi ed errori si sente oggi con maggiore urgenza dopo i fatti di Parigi. Il meccanismo, in effetti, è semplice: il 112 (storicamente il numero dei carabinieri) di fatto assorbe e manda in pensione i vecchi 113 (polizia), 115 (vigili del fuoco) e 118 (emergenza sanitaria), che comunque non saranno subito disattivati. Telefonando al 112 – un numero con cui gli stranieri hanno già familiarità – si entra in contatto con un ‘centralino laicò unico, nella sede centrale di via Laurentina, che smista la chiamata all’interlocutore più indicato. Grazie ai meccanismi di geolocalizzazione delle telefonate, inoltre, può accorrere sempre il soccorritore più vicino all’emergenza, e a colpo sicuro. A regime potrà gestire circa 15 mila chiamate nelle 24 ore, in 12 lingue, e le 15 postazioni standard potranno diventare 34 in casi particolari. Secondo gli esperti questo sistema può ridurre le chiamate inappropriate fino al 50%, cruciale nei casi peggiori, quelli che dopo Parigi, nessuno vorrebbe vedere ma non può non considerare. Dal punto di vista del piano per l’emergenza sanitaria, rivendica oggi la Regione, tutto è in avanzato stato di completamento: entro il 4 dicembre saranno conclusi i lavori nei pronto soccorso di Roma, e si comincerà il giro delle inaugurazioni venerdì con il S. Spirito, alla presenza del premier Matteo Renzi. Il 1 dicembre entreranno in servizio 40 nuove ambulanze e 10 automediche, mentre in corso d’opera sono i lavori per le piazzole di atterraggio per gli elicotteri d’emergenza.

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