Papa Francesco in visita alla sinagoga il 17 gennaio, vedrà anche gli ex deportati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Papa Francesco in visita alla sinagoga il 17 gennaio, vedrà anche gli ex deportati

– Papa Francesco sarà il terzo pontefice a visitare la Sinagoga di Roma. L’incontro con la comunità ebraica della capitale è in calendario il 17 gennaio 2016. Si svolgerà dunque nel pieno del Giubileo e dopo i drammatici fatti di Parigi e il dilagare del terrorismo jihadista. Un appuntamento che si annuncia dunque di per sè di massima allerta per la sicurezza. La visita di Francesco al Tempio Maggiore non sarà solo un evento istituzionale: il Papa vuole infatti incontrare la gente e tra loro ci saranno anche alcuni ex deportati. «Non vedremo in prima fila le istituzioni ma la gente della comunità ebraica: da chi si occupa dei poveri ai giovani, fino agli ex deportati. Sarà una visita vera», anticipa il portavoce della Comunità ebraica di Roma, Fabio Perugia. All’incontro in Sinagoga la comunità ebraica di Roma inviterà in ogni caso autorità ebraiche nazionali e internazionali. I rapporti tra il Papa e la comunità ebraica della capitale, a partire dal Rabbino Riccardo Di Segni, sono stati buoni fin dall’inizio. Il Papa, il giorno dopo la sua elezione, scrisse un messaggio a Di Segni, invitandolo alla cerimonia di inizio pontificato. Una decina di giorni dopo l’invio degli auguri per Pesach, la Pasqua ebraica. L’annuncio della visita al Tempio Maggiore, dopo l’invito dello stesso Rabbino Capo Di Segni, era dunque attesa. Arriva trent’anni dopo la storica visita di Giovanni Paolo II (13 aprile 1986). E anche Benedetto XVI incontrò la Comunità ebraica di Roma nel suo Tempio il 17 gennaio 2010, esattamente sei anni prima della data scelta da Francesco per la sua visita. Il dialogo con le grandi religioni è d’altronde un punto essenziale del pontificato di Papa Francesco. Basti pensare al viaggio in Terra Santa con la presenza, proprio nel seguito papale, del rabbino Abraham Skorka e dell’esponente islamico Omar Abboud, amici di Bergoglio fin dai tempi in cui era cardinale a Buenos Aires. E il Papa ha voluto che il Giubileo fosse anche un momento di incontro tra le grandi. Proprio in questo sentiero si inserisce la visita alla Comunità ebraica, ma anche la volontà di aprire l’Anno Santo ai musulmani. Un anticipo ci sarà il 3 dicembre con un confronto tra cristiani e islamici sul tema della Misericordia, in programma alla Pontificia università Lateranense. Ad aprire l’anno accademico dell’università in questione oggi è stato il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. Per l’arcivescovo di Genova «annullare il Giubileo sarebbe totalmente sbagliato». La risposta al terrorismo dell’Isis piuttosto deve essere «un embargo planetario. Dal punto di vista politico – ha detto Bagnasco – nessuno deve parlare con queste persone, devono sentirsi isolate. Dal punto di vista commerciale nessuno deve comprare petrolio a basso costo o vendere armi o viveri. Solo l’isolamento controllato globale, senza mezzi termini e controllato severamente dall’Onu, credo sia fermamente possibile e l’unica strada efficace».

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