Agricoltura, Storace: "Con Zingaretti i rom gestire 780 milioni". Regione: "Il comitato è un obbligo Ue" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Agricoltura, Storace: “Con Zingaretti i rom gestire 780 milioni”. Regione: “Il comitato è un obbligo Ue”

– «Il combinato disposto di cervellotiche norme europee e delle delibere sconclusionate della Giunta Zingaretti ha prodotto un risultato sconcertante. Nel Comitato di garanzia del Piano di Sviluppo rurale (Psr) deve sedere un »rappresentante degli interessi Rom«. Parliamo di un comitato che gestisce la bellezza di 780 milioni di euro». Lo denuncia Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. «Che c’entrano i Rom ad accertare l’attuazione del Psr? – si chiede – Per la Giunta ‘ce lo chiede l’Europa». Ma quali competenze ci sono per inserirli in un organo istituzionale? Perchè, a partire dalla Mogherini fino a Zingaretti, non si è chiesto conto di questa stupidaggine comunitaria? Nessuna regione italiana ha i Rom nel comitato di sorveglianza. Chi non è riuscita a resistere all’imperativo (fasullo) dell’Europa – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia – al massimo ha il celebre Unar (l’ufficio antidiscriminazioni razziali) come la Lombardia e il Piemonte; o rappresentanti di associazioni sulla parità di genere o genericamente antidiscriminazione come Sicilia, Friuli, Sardegna. Non si ha traccia di bizzarrie simili in Liguria o in Campania. Solo nel Lazio, i Rom. Ora lo aspettiamo al varco per capire chi designerà il loro ‘rappresentantè. Il Pd li ha utilizzati per le primarie, hanno una bella esperienza in materia. Magari – conclude Storace – vince un Casamonica«.- «In riferimento ad alcune dichiarazioni di consiglieri regionali di opposizione sulla composizione del Comitato di Sorveglianza del PSR (Piano Sviluppo Rurale) del Lazio per il 2014/2020, si fa presente come i criteri di composizioni del suddetto Comitato siano stabiliti dalla Commissione Europea e per alcune figure specifiche delineate nell’ambito dei Programmi di Inclusione Sociale; e quindi obbligatori per tutte le nazioni che fanno parte dell’Unione Europea». È quanto si legge in un comunicato della presidenza della Regione Lazio.

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