Trasporti, senza stipendio da mesi: ancora uno stop per i bus di periferia. Per il garante l'accordo sugli scioperi va esteso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Trasporti, senza stipendio da mesi: ancora uno stop per i bus di periferia. Per il garante l’accordo sugli scioperi va esteso

Continua la protesta nonostante l'incontro con il commissario Tronca e l'annuncio del Campidoglio per il pagamento di 12 milioni di euro alla Roma Tpl

Periferie a piedi per il sesto giorno di protesta dei lavoratori di Roma Tpl, da mesi senza stipendio. L’intera rete dei collegamenti gestiti dal consorzio è rimasta ferma e l’unica linea in servizio è stata la 720 Circolare con capolinea alla stazione Laurentina della Metro B. Gli autisti di Roma Tpl non pagati da mesi come forma di protesta hanno deciso di bloccare da giorni i depositi, nonostante l’incontro avvenuto tre giorni fa con il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca e l’annuncio di ieri del Campidoglio che ha liquidato circa 12 milioni di euro in favore della Società Roma Tpl, a titolo di contributo finalizzato al rimborso degli oneri derivanti dall’adeguamento del Contratto nazionale del Trasporto Pubblico Locale, relativo all’anno 2015, per permettere all’azienda il pagamento degli stipendi dei lavoratori. L’accordo sulla transazione consente infatti alla Società Roma Tpl di rispettare l’obbligo a effettuare, il prossimo lunedì 30 novembre 2015, il pagamento degli stipendi dei dipendenti relativi alla mensilità di novembre. Lunedì, fanno sapere gli stessi lavoratori, ci sarà un incontro col prefetto Franco Gabrielli. Ma il clima è infuocato: «Intanto – aggiungono – continuano le azioni di rappresaglia da parte dell’azienda che, invece di provvedere all’adempimento dei diritti che spettano ai lavoratori, ha pensato bene di penalizzare i lavoratori in presidio, facendo risultare a loro carico sulle tabelle giornaliere assenza ingiustificata o malattia, di sciogliere gli accordi precedentemente siglati con i sindacati, di minacciare chi partecipa alla protesta promettendo ripercussioni quando il blocco sarà finito». E al presidente del Codacons Carlo Rienzi, che aveva auspicato «provvedimenti severi nei confronti di quei lavoratori che utilizzano i cittadini come ostaggi», i dipendenti della Roma tpl rispondono per le rime: «se è stata effettuata una protesta così dura ciò è dovuto al mancato pagamento degli stipendi, delle indennità e alla minaccia di licenziamenti da parte dell’azienda. È impossibile garantire un servizio efficiente senza il rispetto dei principali diritti dei lavoratori, in primis la garanzia della retribuzione per il lavoro svolto. È quindi inammissibile che il presidente del Codacons attacchi così pesantemente la lotta dei lavoratori senza dire niente sulle gravi responsabilità aziendali».

– «Lunedì prossimo valutiamo l’ipotesi di estendere sostanzialmente» l’accordo raggiunto nel trasporto (per sospendere gli scioperi per una trentina di date) «anche AD altri settori strategici: a partire dall’igiene ambientale, raccolta e smaltimento rifiuti, i vigili urbani, la sanità che è di competenza regionale». Lo ha detto il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Roberto Alesse intervenendo a ‘Si può farè su Radio24, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. «È stato raggiunto un importante accordo nel settore del trasporto che lunedì sarà esteso erga omnes anche alle sigle che non hanno firmato: non si sciopererà in una trentina di date sensibili durante le quali ci saranno gli eventi principali del Giubileo», ha detto Alesse.

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