Disinnesco ordigno bellico, sospesa per qualche ora la Orte-Orvieto | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Disinnesco ordigno bellico, sospesa per qualche ora la Orte-Orvieto e Italia spezzata in due

Italia di nuovo divisa in due questa mattina, per poco meno di tre ore, durante le operazioni di disinnesco della bomba d’aereo americana inesplosa ritrovata a Giove, a poca distanza da autostrada e ferrovia. Dalle 10.45 alle 13.30 il tratto dell’A1 tra Orvieto e Orte è stato chiuso al traffico, in entrambi i sensi, per permettere agli artificieri del Sesto reggimento Genio pionieri di Roma di rimuovere e distruggere in loco, in una cava di inerti in località Renari, le spolette della bomba da mille libbre, circa 440 chili, risalente alla Seconda guerra mondiale. Interrotta dalle 11.30 alle 13.10 anche la circolazione ferroviaria sulla linea alta velocità Roma-Firenze e sulla linea regionale lenta Roma-Chiusi, mentre è stato necessario attivare il divieto di sorvolo aereo della zona. L’intera operazione si è conclusa pochi minuti dopo le 16 quando la bomba, nel frattempo trasportata in sicurezza nella cava San Pellegrino, a Narni, è stata fatta brillare dagli artificieri, in anticipo rispetto all’orario ipotizzato. Tutte le fasi delle attività di disinnesco e brillamento sono state coordinate dall’Unità di crisi costituita nella prefettura di Terni, in stretto raccordo con il Centro operativo comunale di Giove e la prefettura di Viterbo. L’area interessata alle operazioni, oltre ai comuni di Giove e Attigliano, ha coinvolto infatti anche quelli di Bomarzo, Orte e Bassano in Teverina nel viterbese. Circa 300 in totale le persone che in mattinata erano state fatte evacuare dalla zona di ritrovamento della bomba. Il viceprefetto vicario di Terni, Andrea Gambassi, a fine giornata ha ringraziato tutti gli enti e le strutture che hanno lavorato in questi giorni per il buon esito delle operazioni. «Un apprezzamento particolare – ha detto – va ai militari dell’Esercito, costantemente impegnati sul territorio nazionale per la bonifica da ordigni inesplosi, i quali anche in questa occasione hanno dato prova di una grande professionalità tecnica e operativa». Da agosto ad oggi si tratta del terzo ritrovamento di un ordigno bellico al confine tra Umbria e Lazio. Settemila, invece, gli ordigni distrutti in totale nell’ultimo anno dall’Esercito.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login