Pd Roma, Orfini: "Gli ex consiglieri saranno ricandidati". Congresso del partito a ottobre | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd Roma, Orfini: “Gli ex consiglieri saranno ricandidati”. Congresso del partito a ottobre

Stop al commissariamento del Pd di Roma e avvio del Congresso entro ottobre del 2016. Disponibilità del partito a ricandidare i consiglieri comunali uscenti, gli stessi che hanno permesso con le loro dimissioni di massa di allontanare Ignazio Marino dal Campidoglio. Una modalità «nuova» di formazione delle liste con il coinvolgimento maggiore della società civile. Queste le novità annunciate nel pomeriggio dal commissario Matteo Orfini durante un’iniziativa di «Carte In Regola». Con lui, Fabrizio Barca, uno dei papabili a correre per la prima poltrona del Campidoglio, che però lascia il mistero su un sua eventuale disponibilità a partecipare alle primarie di marzo. E Orfini fa capire che gli ex consiglieri che hanno permesso la cacciata di Marino potranno essere ricandidati: «Certo che sono disponibile alla loro ricandidatura», e striglia la base che «è insana, non nascondiamocelo». Barca non si sbilancia: «A queste domande ho deciso di non rispondere – spiega alla platea riunita alla Città dell’altra economia – perchè è presuntuoso se rispondi di no, è ridicolo se rispondi di sì. Il Pd di Roma si è mosso in anticipo e quindi può permettersi di rinnovarsi senza bisogno di una sconfitta elettorale, come è accaduto in qualche città». Intanto Orfini mette i paletti delle nuove candidature: «È buona norma che il candidato annunci prima la sua squadra e la Giunta con cui si presenta. È auspicabile che chi vince le primarie lo faccia». E ancora: «Le liste per Comune e Municipi le farà il partito discutendone nei luoghi appropriati – spiega – ovvero sezioni e circoli che dopo la rigenerazione sono quelli che hanno l’onore e l’onere della proposta. Le proposte poi verranno vagliate dai subcommissari e da me». Il commissario del Pd Roma torna anche all’attacco della vecchia gestione del partito, commissariato dopo lo scandalo Mafia Capitale, non risparmiando critiche a nessuno: «Se vogliamo farci un racconto di comodo per cui c’è una base sana e dei dirigenti diversi facciamocelo, ma è falso ed è molto autoassolutorio». E infine, capitolo conti in rosso: «Il debito del Pd di Roma inizia quando inizia il Pd, non prima. Un milione e mezzo circa di debiti che si è accumulato dal 2008 ad oggi ed è riconducibile alle gestioni che si sono susseguite».

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