Il Marchese del Grillo torna a Roma

Seguendo la tradizione di ogni «prima» del Sistina, anche il debutto de Il Marchese del Grillo ieri sera è stato un evento, come sempre accompagnato da un vero bagno di folla: grande infatti l’attesa e la curiosità per questa prima trasposizione teatrale in musica del celebre film di Mario Monicelli, in una commedia (tratta proprio dalla sceneggiatura originale) che porta la firma registica di Massimo Romeo Piparo, con le musiche del Maestro Emanuele Friello, e che vede Enrico Montesano nel ruolo che fu di Alberto Sordi. Per il pubblico una sorpresa già pochi minuti prima che si alzasse il sipario, perchè fuori dal teatro il cast ha fatto il suo ingresso nel foyer in abiti di scena e scendendo da tre antiche carrozze trainate da cavalli, che subito hanno introdotto lo scenario della Roma papalina di inizio ‘800. Anche in tempi complessi per la Capitale, tra Giubileo e minacce terroristiche, era facile immaginare che i cittadini avrebbero risposto in massa al richiamo di uno degli attori più amati della scena romana e nazionale. E Montesano, da vero mattatore, non ha deluso le aspettative, divertendo i presenti e fino a lanciare il suo «grido» a fine commedia: «viva il teatro, viva la cultura, abbasso il terrore». Conducendo senza indugi tutto il cast (circa 30 persone, tra cui Giorgio Gobbi, il Ricciotto del film che fa rivivere, stavolta sul palco, l’indimenticato servitore del Marchese), l’attore è stato dunque l’indiscusso protagonista di un musical ricco di sfumature. Se da un lato questo spettacolo ha proposto l’omaggio a una vera «maschera» della romanità, dall’altra ha dimostrato di avere la capacità di costruire un intrattenimento convincente, fatto di risate e battute fulminanti, ma anche di atmosfere nostalgiche e rimandi all’attualità, soprattutto alla storia più recente di Roma. Nel teatro gremito, un entusiasmo contagioso, tra risate e applausi, è arrivato fin sopra al palco. Moltissimi anche i personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e dello sport presenti in platea, da Pippo Baudo a Giancarlo Magalli, da Barbara Palombelli e Francesco Rutelli a Roberto Formigoni e Alessandro Di Battista, e poi Serena Autieri, Giulia Luzi, Claudio Lotito e Andrea Lo Cicero.