Giubileo, aperti l'ostello e la mensa della Caritas a Termini | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, aperti l’ostello e la mensa della Caritas a Termini

Un totale di 500 pasti caldi offerti ogni sera a quanti si trovano in difficoltà. Centonovantacinque (300 in caso di emergenza), poi, i posti letto per chi non ha un riparo. Sono alcuni numeri del Giubileo della «carità». A due giorni dall’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, sono stati inaugurati oggi a Roma Termini la mensa «San Giovanni Paolo II» e l’ostello «Don Luigi di Liegro», gestiti dalla Caritas diocesana di Roma. Le due strutture di accoglienza, ospitate in un immobile delle Ferrovie dello Stato e chiuse per ristrutturazione dal 2010, riaprono i battenti proprio nell’Anno della Misericordia e diventano sede della Porta Santa della Carità – abbellita da un’opera di padre Marko Ivan Rupnik – che sarà aperta da Papa Francesco il prossimo 18 dicembre. «Le Porte Sante – ha osservato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei – non sono solo quelle delle chiese ma tutte quelle soglie che si attraversano e al di là delle quali si trovano i poveri e chi vive l’esperienza della mendicanza della dignità». Si riparte dunque dall’accoglienza. E dal buon esempio. «Auguri a questa bella e grande cosa di Roma», ha auspicato il cardinale vicario Agostino Vallini, dopo il taglio del nastro. «Spero che questa casa diventi il focolare della speranza». Roma, ha aggiunto, è «affetta da un’anemia spirituale», ma «il positivo domina ciò che è negativo: facciamo emergere la Roma che aiuta. Siamo la Capitale e dobbiamo dare il buon esempio». In particolare in un momento in cui i «bisogni materiali, di ascolto e di accoglienza aumentano», ha osservato Galantino: «al di là delle deformazioni che ci possono essere e ci sono» c’è «fiducia» nella Chiesa, che può operare anche grazie all’8 per mille. Questa struttura, ha quindi affermato Vallini, è il «miracolo della cooperazione di tanta gente»; è «parte del cuore di Roma e deve continuare a vivere e pulsare in modo potente», ha incalzato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «È un punto importante nella solidarietà e nell’accoglienza della città – ha ricordato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli – Termini è e sta diventando sempre più la porta della città e, in questi anni in cui la Caritas è mancata, questo è stato anche il luogo della sofferenza e di un’umanità bisognosa che andava accolta». Negli ultimi quattro anni, infatti, durante i lavori, i due centri avevano continuato a operare presso la Cittadella della Carità. Tra gli enti che hanno sostenuto la ristrutturazione, oltre a Enel Cuore, anche Bnl: «Un’azienda responsabile – ha detto il presidente Luigi Abete – deve, con gesti concreti, mettere a disposizione dei meno fortunati i propri mezzi ed esprimere condivisione e comprensione verso le persone in condizioni più disagiate, aprendosi agli altri e alla società». «Tutte le volte che entro o esco da una stazione – ha concluso l’ad di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini – mi chiedo come si possano in questo momento particolare conciliare sicurezza e accoglienza: questo ostello e le strutture simili che continueremo a costruire sono l’unica risposta possibile che possiamo dare alle persone bisognose». E mentre Fs e Caritas diocesana lanciano, per il restauro e l’acquisto di nuovi arredi per l’ostello, una campagna di raccolta fondi nelle stazioni e a bordo dei treni (una piccola offerta in cambio di una barretta di cioccolata) al direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci, rimane un «piccolo rammarico»: «Vorrei – ha sottolineato – che in città questo tipo di Caritas non ci fosse più, perchè tutti hanno diritto a una casa e a un lavoro».

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