Roma, Garcia chiede rispetto: "Non siamo i più scarsi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, Garcia chiede rispetto: “Non siamo i più scarsi”

Altro che ‘vedi Napoli e poi muorì. Rudi Garcia non ci sta e lo dice apertamente alla vigilia della trasferta del San Paolo: «Non andiamo al mattatoio come vittime designate». La Roma non si sente da abbattere, e anzi vuole ancora essere un cavallo su cui puntare per il successo finale. La risposta ovviamente arriverà dal campo, ma il tecnico francese si mostra piuttosto infastidito da chi considera i giallorossi sconfitti in partenza. «Sappiamo che giocheremo in uno stadio pieno e contro una squadra di grande qualità. Il Napoli ha grandi campioni, e Sarri è un buon allenatore, ma dalle cose che arrivano alle mie orecchie sembra che la più scarsa squadra d’Italia stia andando in trasferta ad affrontare quella migliore – le parole di Garcia -. Il rispetto per me è molto importante, e non lo vedo dappertutto… Sembra che questa partita sia già persa, non ci resta che smentire i pronostici. I ragazzi dovranno lottare e dare tutto, andremo in campo per fare un risultato positivo, come abbiamo sempre fatto». E per rafforzare il concetto l’allenatore romanista ricorda come questa vigilia somigli a «quella con la Fiorentina, con noi che venivamo da un momento non brillante e loro che giocavano un gran calcio, e anche a quella del derby, dove eravamo stanchi per aver giocato in Champions e loro avevano fatto turnover in Europa League. In entrambe alla fine abbiamo dimostrato di poter fare una buona partita». Sia coi viola sia coi cugini biancocelesti arrivarono due bei successi, che adesso però sembrano un lontano ricordo. L’attualità racconta di una squadra che non vince da oltre un mese (tre pareggi e due sconfitte, tra cui il pesante ko di Barcellona), fischiata dal proprio pubblico dopo aver centrato il pass per gli ottavi di Champions. «In questo momento siamo un pò meno brillanti sul piano del gioco, non va tutto bene, ma non va neanche tutto male – l’analisi di Garcia -. Non siamo nemmeno a metà campionato e chi vince domani non vincerà per forza lo scudetto così come chi perde non è eliminato dalla corsa ai primi posti». Tutto vero, ma una sconfitta al San Paolo ridurrebbe di molto le ambizioni tricolore della Roma. Che per sperare di uscire con un risultato utile dovrà limitare il più possibile Higuain. «Se si può fermare? La risposta l’avremo domani – confessa Garcia -. È un grande campione, ma anche noi ne abbiamo uno in attacco: Dzeko». Il problema è che il bosniaco segna col contagocce mentre l’argentino sotto porta è un’iradiddio. «Ma Higuain non è arrivato ieri in Italia, ha avuto il tempo di imparare la lingua, di ambientarsi a un altro paese e un altro calcio, e lo stesso deve fare Edin – sottolinea il francese -. Ogni bomber vive un momento dove si segna meno. È capitato a Higuain e a tutti i più grandi centravanti del mondo. Dzeko non deve avere l’ossessione del gol, torneranno da soli». Magari anche grazie all’aiuto di Salah e Gervinho, non al meglio ma pronti a scendere in campo per dimostrare che la Roma non è pronta a subire e basta

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