Ciampino, dipendenti in rivolta contro il taglio del salario accessorio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Ciampino, dipendenti in rivolta contro il taglio del salario accessorio

«La Cisl Fp di Roma Capitale e Rieti proclama lo stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Ciampino e chiede l’intervento del Prefetto Gabrielli. Siamo esterrefatti del comportamento del Comune di Ciampino che da una trattativa partita lo scorso mese di maggio sulla ripartizione del fondo del salario accessorio dei propri dipendenti, si è arrivati a metà di dicembre senza aver sottoscritto definitivamente un accordo, nonostante la volontà, più volte formalizzata, di due organizzazioni sindacali». Così il segretario Cis Giancarlo con delega agli Enti locali Cosentino. «Un accordo che avrebbe potuto portare ad un evidente miglioramento dei servizi ai cittadini, con fondi destinati a progetti finalizzati, che oramai giunti alla fine dell’esercizio finanziario sono irrealizzabili – aggiunge – Una situazione paradossale che colpisce direttamente i dipendenti ma soprattutto i cittadini di Ciampino, e l’unico responsabile è l’Amministrazione. Già da tempo avevamo annunciato che se fosse accaduto tutto ciò avremmo attivato tutti gli strumenti giuridici, con l’attivazione di una class action da parte dei dipendenti per l’evidente perdita di chance, ma anche iniziative sindacali forti come quella che abbiamo appena inviato, chiedendo al Prefetto Gabrielli un suo autorevole intervento al fine di trovare una soluzione che possa scongiurare lo sciopero dei dipendenti. Chiederemo, se sarà necessario, anche l’intervento della magistratura contabile per verificare di chi siano le responsabilità, per i ritardi e le inadempienze che hanno di fatto causato un ingentissimo danno sia economico ai dipendenti ma soprattutto morale ai cittadini di Ciampino. Speriamo che il Sindaco di Ciampino intervenga nell’immediato e che prenda subito i dovuti provvedimenti, anche rimuovendo tutti coloro che si sono resi responsabili di tutto ciò dimostrando la propria inadeguatezza a ricoprire determinati incarichi».

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