Mafia capitale: per il numero due di Buzzi arresti in clinica, il difensore di Ozzimo vuole l'assoluzione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale: per il numero due di Buzzi arresti in clinica, il difensore di Ozzimo vuole l’assoluzione

– Per le precarie condizioni di salute ha ottenuto gli arresti presso una clinica, Carlo Maria Guarany, numero due delle cooperative di Buzzi e tra gli imputati del maxiprocesso a Mafia Capitale. Lo hanno deciso oggi i giudici del X sezione penale. Guarany, in carcere dal dicembre dello scorso anno, è apparso nelle udienze a Rebibbia visibilmente dimagrito e provato dal regime carcerario. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Cataldo Intrieri, esprime «viva soddisfazione» per la decisione del tribunale che definisce come «un atto umanitario». «Ora che il tribunale sta valutando le prove in prima persona -afferma il legale – siamo convinti di dimostrare l’insussistenza delle accuse». «Domani chiederò l’assoluzione per Daniele Ozzimo perchè se cade l’accusa di corruzione per asservimento della funzione cade anche quella per atti contrari ai doveri di ufficio». È quanto annuncia l’avvocato Luca Petrucci, difensore dell’ex assessore comunale alla Casa. La Procura di Roma, che ha sollecitato per Ozzimo una condanna a due anni e due mesi, ha chiesto infatti l’assoluzione per il reato di corruzione per asservimento alla luce del riascolto di una intercettazione tra Salvatore Buzzi e un altro indagato dove nel brogliaccio si legge «Ozzimo è uno serio e prende soldi». Sentita al rallentatore, nel corso dell’ultima udienza, il senso del dialogo è totalmente cambiato in quanto Buzzi, parlando in romanesco, effettivamente afferma che l’ex assessore «’n pija soldi» (non prende soldi). Per la Procura resta comunque in piedi l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Per il difensore di Ozzimo, però, «la tesi accusatoria secondo la quale ci sarebbe una costante utilità che si basa su questa intercettazione viene meno».

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