'Ndrangheta, spaccio di droga per conto delle cosche: 9 arresti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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‘Ndrangheta, spaccio di droga per conto delle cosche: 9 arresti

Tra Tivoli e Guidonia, a pochi chilometri dalla capitale, la ‘Ndrangheta aveva creato un vero e propria avamposto per lo spaccio di droga. A capo del sodalizio sgominato oggi dai carabinieri del comando provinciale di Roma c’era Luca Cosmo, nipote di Giovanni Giorgi, boss dell’omonima famiglia di San Luca. Era quest’ultimo, dal carcere di Pesaro, dove è detenuto, ad impartire le istruzioni al nipote, tramite pizzini, sulla gestione del traffico di stupefacenti. Nove le ordinanze emesse dal gip di Roma su richiesta del pm Francesco Minisci. Per quattro l’accusa è di associazione per delinquere di stampo mafioso: oltre a Cosmo riguardano Franco Neroni e Christian D’Angelo. Il quarto indagato è attualmente irreperibile. Associazione al sodalizio per l’albanese Endri Sulaj, Rocco Esposito e Taison Fudorovic (tutti in carcere), mentre per Raffaella D’Angelo, compagna di Cosmo, e Paolo Proietti, accusati di reati minori è scattata misura degli arresti domiciliari. Le indagini sono state condotte dal colonnello Luciano Magrini (comandante CC di Frascati), dai capitani Andrea Cinus (Tivoli) e Gianluca Ceccagnoli (Ostia). L’organizzazione sgominata oggi su mandato della Direzione distrettuale antimafia (Dda) usava le armi per minacciare, è detto nell’ordinanza di custodia cautelare, e intimidire debitori e rivali. La banda usava minorenni come pusher. A Tivoli, nel garage di uno dei membri dell’organizzazione, sono stati sequestrati una pistola Browning calibro 6,35 ed un fucile calibro 12 a canne mozze, entrambi con la matricola abrasa. Un corriere dell’organizzazione è stato rapito, chiuso in un garage, picchiato e minacciato di morte perchè accusato di essersi fatto portare via quattro chili di eroina durante un trasporto in Puglia. Per questo due degli arrestati sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione. Oggi il procuratore aggiunto Michele Prestipino, responsabile della Dda di Roma non ha nascosto un certa preoccupazione per questo inserimento stabile nel tessuto della provincia di esponenti della ‘Ndrangheta. Il gruppo sgominato oggi non è l’unico è c’è attendersi operazioni analoghe. Per evidenziare il «salto di qualità» raggiunto da queste organizzazioni è sufficiente pensare a come Luca Cosmo rivendicasse il suo legame con la «casa madre» di Reggio Calabria. «La razza mia pari n’davi supa nun n’davi» («La mia famiglia ne ha altre della sua importanza ma nessuna superiore»): Questa una sua affermazione intercettata nel corso delle indagini cominciate un anno fa.

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