Giubileo, gli urtisti in protesta al Colosseo bloccano un ingresso: "Da sei mesi non lavoriamo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, gli urtisti in protesta al Colosseo bloccano un ingresso: “Da sei mesi non lavoriamo”

Hanno manifestato prima in piazza Santi Apostoli e poi si sono diretti verso il Colosseo percorrendo via dei Fori Imperiali. Qui hanno preso d'assalto gli ingressi dell'anfiteatro, ribaltando le transenne dell'entrata e impedendo l'accesso ai visitatori

– È rimasto chiuso per mezz’ora oggi il Colosseo. Il motivo, questa volta, non ha nulla a che vedere con le tanto discusse assemblee sindacali, ma con una protesta di venditori di souvenir. Gli urtisti hanno bloccato gli ingressi dell’Anfiteatro Flavio per manifestare contro i divieti alla loro attività imposti per il Giubileo dal commissario Francesco Paolo Tronca. «Stiamo valutando l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio – ha detto il direttore del monumento Rossella Rea -. Oltretutto sono state anche danneggiate alcune transenne». È possibile che la soprintendenza speciale al Colosseo proceda con un esposto. Gli urtisti stamane hanno manifestato prima in piazza Santi Apostoli e poi si sono diretti verso il Colosseo percorrendo via dei Fori Imperiali. Qui hanno preso d’assalto gli ingressi dell’anfiteatro, ribaltando le transenne dell’entrata e impedendo l’accesso ai visitatori. Mentre le forze dell’ordine fronteggiavano la contestazione, le porte del monumento sono state chiuse per circa trenta minuti, poi ha riaperto solo uno degli ingressi. «Non è possibile andare a vendere i souvenir dove i turisti non ci sono – hanno spiegato i manifestanti -. In tutte le città italiane i souvenir vengono venduti nelle principali piazze storiche non si capisce perchè questo non debba avvenire anche a Roma». «Il degrado di Marino sono le false promesse fatte al capo rabbino – recitavano i loro cartelli -. Le nostre aree di pregio in mano agli abusivi». Già prima delle ordinanze di Tronca, infatti, era stato l’ex sindaco Marino ad imporre il divieto per camion bar e urtisti di stazionare davanti al Colosseo. «Sono sei mesi che non lavoriamo – si sono lamentati – e di sicuro non possiamo continuare così». Secondo la soprintendenza speciale al Colosseo tra i manifestanti ci sarebbero stati anche alcuni ‘centurionì: pure loro colpiti di recente da un divieto in città, in occasione dell’Anno Santo. «Soltanto noi stamani abbiamo bloccato l’ingresso dei turisti al Colosseo – ha rivendicato invece Fabio Gigli portavoce degli urtisti -. Non c’erano altre categorie, men che mai i centurioni, e non vogliamo essere assolutamente coinvolti nei problemi di altre categorie. Anzi diffidiamo chiunque – ha aggiunto – a sostenere che stamani c’era qualcun altro oltre noi perchè è assolutamente falso e credo, a questo punto, anche strumentale». Una delegazione di urtisti, storicamente appartenenti alla comunità ebraica di Roma, nel pomeriggio sono stati ricevuti in Prefettura. «Ci hanno riascoltato – ha riferito Gigli al termine dell’incontro – ci hanno detto che la nostra situazione sta loro a cuore e che nei prossimi giorni verremo riconvocati per risolvere il problema».

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