Smog a Roma, la proposta di Cna: biglietto metrebus giornaliero a 1,5 euro | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Smog a Roma, la proposta di Cna: biglietto metrebus giornaliero a 1,5 euro

Favorire il trasporto pubblico, introducendo il biglietto giornaliero (bus e metro) a 1,50 euro; la riduzione di un grado (da 20 a 19 con due gradi di tolleranza) e di due ore di accensione dei riscaldamenti in abitazioni private, uffici ed edifici pubblici e l’invito ai commercianti a chiudere le porte per non disperdere calore. Eventuale stop, in particolari orari, non coincidenti con l’orario tradizionale di apertura degli esercizi commerciali, dei veicoli più inquinanti (fino a euro 2). Sono le proposte inviate dalla Cna di Roma Commercio per il periodo natalizio (dal 17 al 24 dicembre) al commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, sulla falsariga delle misure adottate dal sindaco di Milano. «La riduzione della mobilità nella fascia verde con il blocco delle auto e la misura delle targhe alterne – si legge in una lettera inviata dal presidente di Cna Commercio Roma, Giovanna Marchese Bellaroto -, colpisce soprattutto le aziende commerciali inserite nel tessuto urbano riducendo fortemente le vendite e per converso favorendo le grandi strutture commerciali al di fuori della fascia protetta e il commercio on-line che, anche a causa delle preoccupazioni legate agli attentati terroristici, sta crescendo del 31%». «Gli attentati di Parigi hanno spento quel piccolo segnale di ripresa che stavamo registrando da settembre – conclude la missiva -. Dal 13 novembre la paura di attentati ha ridotto fortemente le vendite nel centro storico (fino al 30%) rallentando la crescita anche nei territori semiperiferici e periferici. Ricordiamo che nel periodo natalizio si realizza dal 20 al 50% del fatturato annuo». «Capiamo la necessità di adottare misure, visto il perdurare delle condizioni di stabilità meteo che sta determinando una concentrazione di polveri sottili PM 10 nell’atmosfera superiore ai limiti consentiti – conclude la presidente -. Per questo proponiamo di seguire l’esempio di Milano, che eviterebbe di colpire duramente le aziende del commercio e di ridare fiato ai consumi».

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