Conti in nero, maxi evasione nei ristoranti al centro di Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Conti in nero, maxi evasione nei ristoranti al centro di Roma

– C’era del marcio dietro quella cena a 1.200 euro per la quale due turisti thailandesi avevano denunciato i proprietari di un ristorante vicino Fontana di Trevi, nel centro storico di Roma. E non erano i 15 chili di pesce mai ordinati dalla coppia nel maggio scorso, ma una contabilità in nero in quello e in altri sei locali – ristoranti e bar – nel salotto della capitale riconducibili allo stesso imprenditore. La Guardia di Finanza ha scoperto un’evasione fiscale da circa 11 milioni di euro – Iva inclusa – negli ultimi tre bilanci, con libri mastri paralleli e occulti. Favorita anche dalla tendenza a pagare in contanti fornitori e dipendenti. Una somma evasa molto alta per degli esercizi di ristorazione, fanno notare gli investigatori. L’operazione ‘Conto Salatò del Nucleo di polizia tributaria ha documentato «un’ingente e sistematica evasione fiscale» – si legge in un comunicato del Comando provinciale della Finanza – da parte di tre società che controllavano bar e ristoranti. Tutte riferibili all’imprenditore di origine napoletana, che è stato denunciato e che avrebbe ammesso le irregolarità. La ricostruzione dell’evasione è stata possibile per il ritrovamento della contabilità in nero dei ristoranti a seguito di perquisizioni. Tale contabilità parallela era così precisa da far pensare che fossero gli incassi effettivi delle società. La conferma attraverso l’esame della contabilità ufficiale e dei rapporti finanziari e bancari dei ristoranti. Sono stati rilevati escamotage ed espedienti contabili per far quadrare i conti e la consolidata prassi del prevalente utilizzo del contante. Ciò anche allo scopo di far perdere le tracce delle reali dimensioni del volume d’affari. I locali si trovano nelle zone di Fontana di Trevi – tra cui ‘Al Presidentè di via in Arcione -, Piazza dei Coronari e Piazza Navona, tra questi ultimi l«Spqr’, molto frequentato. In alcuni di essi si sono verificati casi di conti spropositati presentati a turisti stranieri per ordinazioni mai fatte o praticando prezzi ingiustificati. Come spiega una fonte della Finanza, avere una contabilità in nero favorisce questo tipo di truffe perchè mette in teoria al riparo da contestazioni fiscali.

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