Fastweb, Tar: “Viminale risarcisca il danno di 10milioni di euro”
Il Viminale dovrà risarcire Fastweb con 10.430.000 euro dopo l’annullamento dell’affidamento a Telecom della fornitura (per un valore di 521 milioni di euro) «di servizi di comunicazione elettronica a favore del Dipartimento di pubblica sicurezza e dell’Arma dei Carabinieri, quali servizi di fonia vocale, fonia mobile, trasmissione dati». L’ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo le richieste della società telefonica. La complessa vicenda ha inizio nel 2011 con l’affidamento a Telecom, senza pubblicazione del bando di gara, della fornitura di tutti i servizi di comunicazioni elettroniche che il Ministero dell’interno avrebbe utilizzato per sette anni. Ritenendo illegittime le determinazioni assunte dal Viminale, Fastweb le impugnò davanti al Tar, che accolse la richiesta di annullamento; e il Consiglio di Stato confermò questa decisione. Non ottenendo un ‘ravvedimento operosò da parte del Ministero, la società ha interessato di nuovo il Tar avanzando anche una domanda di risarcimento. Nelle more c’è stato un intervento della Corte di Giustizia all’esito del quale il Consiglio di Stato definitivamente ha deciso che comunque il Tar non avrebbe potuto dichiarare l’inefficacia del contratto. Restava pendente la questione della richiesta risarcitoria. Adesso il Tar, considerando l’iniziale sentenza con la quale aveva riconosciuto a Fastweb un risarcimento danni, e valutando che la società, deducendo una perdita di chance, ha proposto una domanda di risarcimento danni ‘per equivalentè: il danno che il Viminale dovrà risarcire è stato quindi quantificato materialmente in «10.430.000 di euro, oltre interessi di legge dal momento della pubblicazione della presente decisione e fino al saldo».
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