Papa: "No ai rancori, perdono trasforma odio in amore. Le risposte nel martirio di Santo Stefano" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Papa: “No ai rancori, perdono trasforma odio in amore. Le risposte nel martirio di Santo Stefano”

– «È tanto brutto vivere nel rancore, ogni giorno abbiamo occasione di allenarci a perdonare, per vivere questo gesto per vivere questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio. Come il nostro Padre celeste, diventiamo anche noi misericordiosi, perché attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo». Lo ha detto papa Francesco davanti alla folla che ha riempito Piazza San Pietro nel giorno di Santo Stefano, primo martire della Chiesa.«Sono tantissimi quelli che subiscono persecuzioni in nome della fede», ha ricordato il Pontefice. «I nostri tanti martiri di oggi orienti la nostra preghiera a ricevere e donare il perdono», ha infine detto Bergoglio. Che si è congedato salutando i tanti pellegrini accorsi ad ascoltare il Santo Padre. «Buona festa di Santo Stefano e per favore non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!», ha salutato.- «C’è un aspetto particolare nell’odierno racconto degli Atti degli Apostoli, che avvicina Santo Stefano al Signore: è il suo perdono prima di morire lapidato». Papa Francesco durante l’Angelus oggi ha ricordato la figura di Santo Stefano, primo martire della Chiesa. «Inchiodato sulla croce, Gesù aveva detto: ‘Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno’. In modo simile Stefano ‘piegò le ginocchia e gridò a gran voce: ‘Signore, non imputare loro questo peccato’», ha detto il Papa. «Stefano è dunque martire, che significa testimone, perché fa come Gesù. È infatti vero testimone chi si comporta come Lui: chi prega, chi ama, chi dona, ma soprattutto chi perdona, perché il perdono, come dice la parola stessa, è l’espressione più alta del dono». – «Ma ci potremmo chiedere a che cosa serve perdonare? È soltanto una buona azione o porta dei risultati?», ha chiesto Francesco. «Troviamo una risposta proprio nel martirio di Stefano. Tra quelli per i quali egli implorò il perdono c’era un giovane di nome Saulo; costui perseguitava la Chiesa e cercava di distruggerla. Saulo divenne poco dopo Paolo, il grande santo, l’apostolo delle genti. Aveva ricevuto il perdono di Stefano. Possiamo dire che Paolo nasce dalla grazia di Dio e dal perdono di Stefano».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login