Assicurazioni di Roma, Marino: "Renzi mantiene Adir con i soldi dei cittadini" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Assicurazioni di Roma, Marino: “Renzi mantiene Adir con i soldi dei cittadini”. Pd: “La colpa è sua”

– «La proroga di due anni, rinnovabili di altri tre, del contratto con le Assicurazioni di Roma (Adir), è un atto assolutamente ingiustificabile, la cui responsabilità ricade interamente sul presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ai romani non serve possedere una compagnia assicuratrice ma strade riparate, più risorse per le scuole, quartieri più illuminati, nuovi autobus e nuovi vagoni della metro». Così l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino su Facebook. «La decisione presa l’ultimo giorno dell’anno dal Commissario Tronca – spiega -, che per ruolo e dovere risponde al governo nazionale, interrompe il percorso virtuoso avviato dalla mia Giunta che stava portando alla cessazione del rapporto e allo scioglimento della compagnia assicurativa di proprietà del Comune, insieme all’alienazione o alla liquidazione delle aziende che non sono necessarie ai romani e che gravano sulle loro tasche, a favore dei privilegi acquisiti dei potentati e delle lobby. Il ricavato di queste operazioni doveva essere utilizzato per migliorare i servizi ai cittadini di Roma». «Dalla sua liquidazione si sarebbero ottenute somme ingenti a vantaggio di tutte le reali necessità di Roma – aggiunge l’ex primo cittadino – A questo punto mi aspetto che venga bloccata anche la vendita della centrale del latte che porterebbe nelle casse di Roma circa 30 milioni di euro spendibili per riparare buche e marciapiedi». – Per il chirurgo dem la scelta di prorogare il contratto con Assicurazioni di Roma non sarà altro che «un nuovo danno economico per i cittadini di Roma, che scaturisce dalla decisione scellerata del presidente Renzi di far dimettere i consiglieri del partito Democratico, insieme a quelli della destra, per far cadere il sindaco». «Un danno che costringerà Roma a rimanere l’unica città italiana che possiede una compagnia assicuratrice – commenta Marino – Inquieta in particolare la durata della proroga alle Assicurazioni di Roma: non c’era alcun bisogno di estendere il contratto per ben due anni, con il serio rischio che diventino cinque. Se la ragione era che si doveva garantire la copertura assicurativa dei mezzi pubblici, sarebbe bastato prorogare il contratto di pochi mesi, il tempo necessario per trovare una soluzione meno onerosa per i cittadini». «Si è invece preferito lanciare un’altra volta il messaggio, deleterio, che da palazzo Chigi le caste e i privilegi siano ben protetti e considerati intoccabili – prosegue l’ex sindaco – Si alimenta così il sospetto, sempre più giustificato, che nei Palazzi del potere siano al lavoro interessi che vogliono riportare tutto a com’era prima di Marino e che nulla hanno a che fare con il benessere e i diritti delle romane e dei romani».- È polemica tra l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino e il gruppo uscente del Pd in Campidoglio. Con tanto di botta e risposta. Oggetto del contendere la scelta del commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca di prorogare il contratto ad Assicurazioni di Roma. «Ci dispiace veramente dover entrare in polemica con l’ex sindaco Marino – dicono l’ex capogruppo dem Fabrizio Panecaldo e l’ex presidente della commissione capitolina Bilancio Giulia Tempesta – Per mesi non abbiamo risposto ad attacchi ingenerosi e strumentali rivolti al gruppo capitolino del Pd. Ora però la misura è colma. Su Assicurazioni di Roma le responsabilità che l’ex sindaco attribuisce al premier Renzi e al Commissario Tronca sono semplicemente risibili. L’unico atto che sancì la liquidazione di Adir fu quello approvato, non senza ‘mal di pancià, dall’assemblea capitolina, alla quale nessuno riuscì a spiegare i reali vantaggi economici dell’operazione in vigenza di valori societari fortemente in attivo. E di quell’atto fondamentale per il piano di rientro, Marino, all’epoca il renzianissimo Marino, andò fiero ringraziando la sua maggioranza». «Il Prefetto Tronca ha assunto l’unica decisione di buon senso – aggiungono – peraltro non pregiudizievole per le decisioni future. L’ex sindaco, piuttosto che scomodare poteri forti e forze del male, prenda atto che tante decisioni assunte sono rimaste solo titoli e annunci dei giornali, e lì sono morte. Di questa verità si erano accorti, già da molto tempo, i cittadini; e di questa verità si è fatto carico, in modo responsabile, il gruppo capitolino del Pd. Ora guardiamo al futuro per il bene di Roma e dei romani».

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