Saldi, martedì la corsa agli sconti ma è sos per i ribassi anticipati. Confesercenti: "Ventimila abusivi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Saldi, martedì la corsa agli sconti ma è sos per i ribassi anticipati. Confesercenti: “Ventimila abusivi”

Ottomila commercianti illegali, secondo l'associazione di categoria, si trovano in centro a Roma. Ecco tutte le regole per l'acquisto sicuro. Intensificati i controlli per il rischio terrorismo. Confcommercio: "Il 60% spenderà 300 euro"

Conto alla rovescia per il via ufficiale domani dei saldi invernali 2016. La corsa è già partita il 2 gennaio in quattro regioni (Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta) ma il 5 gennaio segna lo start definitivo in tutte le altre Regioni, Lazio e Lombardia comprese. Sulla chance ‘doppià rappresentata dal tradizionale appuntamento di inizio anno con le vendite a prezzi ribassati – per i consumatori a caccia del buon affare, per i commercianti che intravedono la possibilità di dare fiato agli incassi – è già guerra di previsioni. Comunque un test importante. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 346 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori (il 3% in più rispetto all’anno scorso), per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro. «I saldi sono occasioni importanti per i consumatori – dice Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – e fondamentali per gli operatori commerciali per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini». Non sono d’accordo però le associazioni dei consumatori che negano la possibilità di un’impennata dei consumi e denunciano vendite scontate in ‘sordinà un pò dovunque. «La situazione delle famiglie è tale da non permettere nessuna impennata» dicono Adusbef e Federconsumatori che prevedono una spesa media di 179 euro, sottolineando la partenza ‘tiepidà dei saldi anticipati nelle quattro regioni dopo che «i consumi natalizi sono scesi dell’1,6%». La gente gira per negozi ma non compra, è in sintesi il parere del Codacons secondo cui le vendite «rimarranno stabili rispetto allo scorso anno, con una spesa sui 184 euro a famiglia». Sugli sconti punta invece la Confesercenti, certa che rappresentino una «boccata di ossigeno per un settore ancora in crisi e che solo nell’ultimo anno ha visto la chiusura di 10mila negozi di moda, 27 al giorno», a fronte di meno di 5mila nuove aperture. Sui saldi dell’inverno 2016, che si preannunciano ‘blindatì nelle grandi città, Roma in testa con task force e il piano ‘shopping sicurò, fioccano intanto i consigli per evitare bufale. Altroconsumo ricorda che «la garanzia vale per due anni dall’acquisto anche per la merce in saldo. Prestare quindi attenzione agli scontrini di carta chimica, potrebbero deteriorarsi. Il consiglio è di fotocopiarli». Inoltre, la garanzia va fatta valere entro sessanta giorni dal momento in cui scopri il difetto del prodotto che hai acquistato. Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi I prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, farlo notare. Per tutelare i propri diritti è possibile rivolgersi alla polizia municipale. – ‘Shopping sicurò: così la questura di Roma ha chiamato il piano sicurezza e antiterrorismo che entrerà in vigore domani per l’inizio dei saldi invernali. Non ci sono minacce specifiche, viene sottolineato. Ma polizia e carabinieri intensificheranno la sorveglianza nelle vie degli acquisti, non solo in centro, e in alcuni centri commerciali molto grandi. In considerazione del previsto, massiccio afflusso da fuori Roma, saranno rafforzati i controlli su autostrade e metropolitana. Le misure sono state decise dal questore Nicolò D’Angelo, varate nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e saranno coordinate dal prefetto Franco Gabrielli. Prevedono presidi delle forze dell’ordine con delle task force, un camper come base d’appoggio e pattuglie a piedi. La Digos si occuperà del supporto informativo. I controlli, già sistematici nel centro storico anche a causa del Giubileo, saranno intensificati in particolare nei centri commerciali di Castel Romano e Valmontone, alle porte della capitale. Outlet giganti da circa 150 e 180 negozi rispettivamente, aperti sette giorni su sette, dove romani e non si riverseranno alla ricerca di sconti fino al 50 per cento e oltre su abbigliamento, calzature e hi-tech. Luoghi che la concentrazione di persone potrebbe rendere obiettivi di eventuali terroristi. L’unico caso recente è l’assalto di un commando di Shabaab somali legati ad Al Qaida nel 2013 al centro commerciale Westgate di Nairobi in Kenya, che fece più di 70 morti. Ma a Roma non c’è alcune minaccia specifica, ripetono le autorità di pubblica sicurezza. L’attenzione però resta massima e anzi viene intensificata. E i commercianti non temono che allontani i clienti. Il piano sicurezza per il periodo dei saldi «ci fa piacere, è un segno di attenzione all’economia del territorio – ha detto il presidente di Confcommercio Roma e Lazio Rosario Cerra – È importante che non vi sia sicurezza solo nei luoghi classici della città, ma anche nella vita quotidiana». Secondo Cerra, rispetto all’allarme terrorismo «la situazione si sta normalizzando per quanto riguarda la paura della gente, lo registriamo anche noi». «Questa presenza delle forze dell’ordine, legata anche al Giubileo – ha aggiunto -, dopo il calo dei reati del 30 per cento nei primi 10 giorni, favorirà la sicurezza anche rispetto ad abusivismo, truffe, furti e criminalità in generale. In particolare mi auguro che la vigilanza sull’abusivismo aumenti». Molti gli abusivi in questo periodo specie intorno a San Pietro. Un tema cruciale per i commercianti. «Nella città di Roma opera un esercito di abusivi – ha affermato il presidente di Confesercenti Roma Valter Giammaria -. Se ne stimano 20 mila di cui 8 mila solo nel cuore cittadino, che sottraggono miliardi di euro alle casse dello Stato e ovviamente dei negozi». Una calamità «per un settore allo stremo – secondo Giammaria -. È necessario che la pubblica amministrazione si impegni a far rispettare le regole», «a cominciare da quelle previste per le vendite di fine stagione».

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