Uccise l'ex genero per difendere la figlia: condannato a nove anni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Uccise l’ex genero per difendere la figlia: condannato a nove anni

– Uccise l’ex genero per difendere la figlia da una situazione in famiglia sempre più conflittuale anche per questioni relative all’affidamento del nipote minorenne. Oggi, Antonio Di Sero, 70 anni originario di Cefalù ma residente a Fonte Nuova (Roma), è stato condannato a 9 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio premeditato. La sentenza è stata emessa dalla I Corte d’assise d’appello, presieduta da Giancarlo De Cataldo; in primo grado, all’esito del giudizio abbreviato, il gup di Velletri, Zsuzsa Mendola, aveva inflitto a Di Sero 14 anni e 8 mesi di reclusione. La riduzione della pena, oggi, è stata motivata dalla dichiarazione di prevalenza delle attenuanti generiche sull’aggravante della premeditazione contestata. Era il 20 giugno 2012 quando a Ciampino fu ucciso Cristiano Vendetti. Il corpo dell’uomo fu trovato crivellato da sei colpi di pistola al collo, al torace, alla spalla sinistra e alla regione glutea. Dell’omicidio si accusò di lì a poco Antonio Di Sero, padre dell’ex moglie della vittima, il quale fu portato in carcere (fu poi rimesso in libertà dopo circa un anno di detenzione). Secondo l’accusa, De Sero, dopo aver prelevato dalla sua abitazione di Fonte Nuova una pistola regolarmente detenuta, aveva deciso di recarsi a Ciampino a casa della figlia. Lo scopo sarebbe stato forse quello di parlare nuovamente col genero per cercare di calmare le acque. Nei pressi dell’abitazione, però, ci fu uno scambio di parole, cui seguì l’estrazione della pistola e gli spari mortali. Per l’accusa, la condotta dell’imputato era stata realizzata per fronteggiare la situazione familiare dolorosa e conflittuale, e in particolare la separazione coniugale della figlia dal Vendetti e le questioni relative all’affidamento del nipote minorenne. Il gup dichiarò Di Sero colpevole del reato di omicidio, e, concesse le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante della premeditazione, e applicata la diminuente per la scelta del rito abbreviato, lo condannò a 14 anni e 8 mesi di reclusione. Oggi, i giudici d’appello hanno dichiarato prevalenti le attenuanti generiche sull’aggravante della premeditazione, hanno condannato Di Sero a 9 anni e otto mesi.

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