Finte nozze per un permesso di soggiorno: 18 misure cautelari | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Finte nozze per un permesso di soggiorno: 18 misure cautelari

Dal Medio Oriente all’Italia grazie a finte nozze per avere un permesso di soggiorno. Fiori d’arancio al costo di 10mila euro. I carabinieri del comando provinciale di Roma hanno sgominato un’organizzazione criminale, capeggiata da due siriani, dedita all’immigrazione clandestina. Ad essere fermate 18 persone, 13 italiani e 5 stranieri di cui 8 uomini e 10 donne. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri e condotte dalla compagnia di Pomezia, hanno consentito di accertare che gli indagati procuravano l’ingresso illegale dalla Grecia in Italia di stranieri, prevalentemente originari del Medio Oriente, grazie a matrimoni simulati con cittadine italiane in modo da far ottenere la carta di soggiorno. I matrimoni venivano contratti all’estero, in particolare in Egitto, e successivamente regolarizzati in Italia, nei comuni di Roma, Pomezia e Ardea. Il costo per le nozze ‘combinatè poteva raggiungere anche i 10mila euro. Dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno i finti sposi facevano richiesta di divorzio. A capo della banda criminale due siriani, un 43enne con precedenti, già arrestato nel 2011, e il suo factotum 26enne. Ad aiutarli diverse donne italiane che per il loro ‘ruolò di finte mogli percepivano 500 euro. In particolare le donne, tra i 20 e i 40 anni, raggiungevano i clienti stranieri in Grecia e ritornavano con loro in Italia, simulando una relazione sentimentale, spacciandosi per fidanzate e amiche, per evitare i controlli in porti e aeroporti. In Grecia c’era un referente di origine egiziana che individuava gli stranieri interessati a raggiungere l’Italia. A quest’ultimi venivano forniti anche dei documenti falsi. Inoltre si è scoperto che chi ‘reclutavà le donne era coinvolto anche nell’attività di spaccio di droghe in spiaggia, lungo il litorale tra Pomezia e Roma ma anche nel complesso popolare ‘Salzarè ad Ardea. I carabinieri hanno sgominato diversi gruppi criminali che avevano messo in piedi un sistema di spaccio con tanto di vedette e celluari intestati a soggetti fittizi. Le droghe venivano nascoste in sacchetti tra la vegetazione della pineta di Campo Ascolano o sotto la sabbia. Uno dei principali punti di spaccio erano appunto le dune tra Torvaianica e Capocotta. Durante il blitz di oggi, in cui sono stati impiegati 150 carabinieri, unità cinofile e un elicottero, è stato arrestato anche un italiano di 28 anni con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio e possesso ingiustificato di armi improprie. I militari hanno sequestrato circa 11 kg di marijuana e due di hashish ma anche numerose copie di documenti di identità egiziani e copie di certificati di matrimoni tra cittadine italiane e stranieri. A finire in manette con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in totale sono state cinque persone. «Siamo soddisfatti – commenta il comandante del reparto operativo di Roma Giuseppe Donnarumma – L’operazione Magna Grecia corona l’intensa attività investigativa dei carabinieri che si è svolta su due livelli: il primo riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’attività anti-droga, il secondo un’organizzazione strutturata e insidiosa dedita all’immigrazione clandestina e alla contraffazione. Le indagini sono iniziate circa un anno e mezzo fa ed hanno permesso di interrompere un canale di immigrazione clandestina dalla Grecia all’Italia che aveva un giro di affari stimato in 300mila euro ogni 3 mesi».

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