Campidoglio, Giachetti pronto a candidarsi e Orfini boccia la proposta civica. Ma Orfini sfida il Pd: "Le Olimpiadi sono un danno economico" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Giachetti pronto a candidarsi e Orfini boccia la proposta civica. Ma Fassina sfida il Pd: “Le Olimpiadi sono un danno economico”

Il vice presidente della Camera sarebbe pronto all'annuncio venerdì attraverso un video. "Nome per vincere", spiega invece il commissario dem

– È imminente l’ok di Roberto Giachetti. La candidatura alle primarie di Roma potrebbe arrivare addirittura domani, forse con un video. A caldeggiarla nei giorni scorsi era stato il premier Renzi in persona. E oggi il presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini ha ribadito senza mezzi termini: «Giachetti sarebbe un ottimo candidato con cui il Pd potrebbe tornare a vincere. Noi vogliamo primarie vere, aperte e non solo del Pd, ma di un campo di forze più largo». L’obiettivo di Orfini, nonostante le resistenze di Stefano Fassina, candidato sindaco di Sinistra Italiana, resta quello di organizzare per il prossimo 6 marzo primarie di coalizione. Per riunire il centrosinistra e fare il bis della vittoria 2013. Allora correva Ignazio Marino che oggi però è diventato uno dei nodi della corsa dem. In rotta con il Pd di Matteo Renzi dopo ‘la cacciatà dal Campidoglio, l’ex sindaco potrebbe ricandidarsi dentro o fuori le primarie e porre più di un problema alla strategia renziana. Per il resto, non è ancora chiaro quali saranno gli sfidanti di Giachetti. In casa Pd, forse l’ex assessore Paolo Masini o il deputato Marco Miccoli, la renziana Cristiana Alicata o il parlamentare Roberto Morassut. Anche se dopo ‘l’investiturà di Giachetti l’ex assessore all’Urbanistica dell’era Veltroni sarebbe meno disposto a correre. Dai Verdi si potrebbe fare avanti il portavoce Gianfranco Mascia. E c’è chi tira in ballo, nell’ambito però di una coalizione civica, anche Bianca Berlinguer e Walter Tocci. Una sola cosa appare chiara. Giachetti, un passato da radicale, già capo di gabinetto del sindaco Rutelli fino al 2001, e oggi vicepresidente della Camera è pronto alla sfida per il Campidoglio. E le domande che serpeggiano negli ambienti del Pd romano in queste ore sono due: chi sarebbe interessato a sfidare realmente alle primarie uno ‘benedettò da Renzi? E quante possibilità ci sono che Giachetti possa vincere le elezioni contro le destre, il M5S o Marchini? Tra i veleni del post-Marino, la frammentazione del partito e l’assenza, per ora, di alleati, i timori non mancano. Ma accanto a questi si accendono anche gli entusiasmi di tutti i renziani romani che da tempo vedono nel vicepresidente della Camera, con un passato da radicale e la passione per i diritti civili, «l’uomo giusto per Roma». Giachetti candidato? «Nessun problema», ha detto ieri il governatore Nicola Zingaretti avvisato al telefono da Matteo Orfini. Questo lo scenario disegnato dal segretario romano di Sel Paolo Cento, con Giachetti candidato: «Sel non partecipa alla primarie che quindi diventano interne al Pd e senza reali avversari». Ma una lettera aperta di Stefano Fassina «agli amici e alle amiche del Pd» centrata su dieci punti programmatici, è stata interpretata da alcuni come un’apertura. «Io chiedo una sola cosa ai candidati che si presenteranno alle primarie – ha spiegato oggi Orfini -: che si proceda nel lavoro di rinnovamento e pulizia che mette al centro le capacità e non le correnti. Penso che chi si candida non può immaginare le primarie come un trampolino per fare altro, ad esempio il consigliere comunale o presidente di municipio. Chi partecipa rinuncia a queste ambizioni e punta alla carica di sindaco».

Le Olimpiadi a Roma rischiano di essere più “un danno economico che un beneficio”. Meglio investire “in progetti alternativi” per lo sviluppo della città o “chiedere ai cittadini se sono d’accordo”. Stefano Fassina, candidato sindaco per Sinistra italiana-Sel alle prossime amministrative, porta in Parlamento la proposta dei Radicali di un referendum tra i romani sulla candidatura della Capitale a sede delle Olimpiadi 2024 depositando una mozione alla Camera e lanciando così formalmente la sfida al Pd e al governo di Matteo Renzi.

La mozione, presentata tre giorni fa e sottoscritta da tutti i deputati di Si-Sel, è già calendarizzata: si discuterà in aula lunedì 25 gennaio. Nel documento si chiede al governo di “assumere iniziative affinché, tramite il commissario straordinario di Roma Capitale”, Francesco Paolo Tronca, “sia indetto un referendum, regolato dallo statuto comunale, sullo svolgimento delle Olimpiadi del 2024 a Roma, informando adeguatamente circa la possibilita’ di scegliere tra l’Olimpiade per il 2024 e, a parità di risorse, impegnare analoghi sforzi pubblici su progetti alternativi legati allo sviluppo della capitale d’Italia; a portare avanti la proposta di candidatura ufficiale al Comitato olimpico internazionale solo dopo lo svolgimento del referendum”.

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