Elezioni, Fassina non ha più dubbi sulla candidatura: "Non c'è progetto condiviso" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Elezioni, Fassina non ha più dubbi sulla candidatura: “Non c’è progetto condiviso”

– «Le primarie servono a scegliere chi interpreta meglio un programma condiviso attorno al quale si costruisce una coalizione. Non mi pare ci siano condizioni per un programma condiviso». Così il candidato sindaco di Roma Stefano Fassina risponde , durante una conferenza stampa a Montecitorio, a chi gli chiede se parteciperà ad eventuali primarie del centrosinistra «Qual è il programma del Pd? Il centrosinistra non c’è più a livello nazionale – spiega – È stato affossato dal governo Renzi. A Roma il Pd ha cacciato Sel dalla giunta. A Roma il Pd ha chiuso l’esperienza Marino dal notaio non degnando i cittadini di un dibattito in Aula». «Con l’ipotesi della candidatura di Giachetti i dubbi si sono raffreddati. Posso dire che Sel appoggia il progetto che abbiamo avviato». Così il candidato sindaco di Roma Stefano Fassina risponde a chi gli chiede se dentro Sel ci fossero ancora dubbi sulla sua candidatura. «C’è stata una discussione, un dibattito dentro Sel che io giudico legittimi», ha aggiunto.  Una domenica di incontri tematici in ogni Municipio per parlare del futuro di Roma ed arrivare così ad un programma elettorale «partecipato». Prende il largo la campagna elettorale di Stefano Fassina, leader di Sinistra italiana in corsa per il Campidoglio. E per domenica 17 gennaio lancia una giornata in cui discutere, dal centro alle periferie, di bilancio, migranti, sicurezza, scuola, urbanistica, cultura e mobilità sostenibile. «Siamo partiti il 27 novembre da Ostia – dice Fassina – Abbiamo scelto di partire presto perchè non vogliamo fare campagna elettorale in cui andiamo in giro a dare volantini o fare comizi ma avviare un percorso attraverso una partecipazione vera, andando ad ascoltare e incontrando tante persone. Domenica 17 gennaio ci sarà un’altra tappa del percorso di ascolto della città. Facciamo contemporaneamente un incontro tematico in ogni municipio e discuteremo delle priorità di Roma: di asili nido e scuole materne, di innovazione e salario accessorio, del futuro della Capitale, dello stadio della Roma». «Per parlarne ci saranno associazioni, comitati, esponenti di Sinistra Italiana, l’ex gruppo capitolino di Sel con il loro capogruppo Gianluca Peciola ma anche gli ex ministri Bray e Visco. Domenica, quindi, facciamo un passaggio per dare più concretezza all’agenda di chi a Roma vive ogni giorno. Io sarò a Corviale per discutere di urbanistica».«Il Pd fa il gioco delle parti e fa fare al commissario il lavoro sporco facendo poi finta che non c’entri. Tronca privatizza asili nido e il Pd fa un comunicato di indignazione. Tronca cancella il salario accessorio e il Pd presenta un emendamento e poi se lo fa bocciare dal governo. Lo trovo preoccupante». Così il candidato sindaco di Roma Stefano Fassina durante una conferenza stampa a Montecitorio. «Assistiamo ad un tentativo di deresponsabilizzare esponenti politici che invece dovrebbero essere responsabili di queste scelte. Invito il Pd ad un senso maggiore di responsabilità», ha aggiunto. – «Una disponibilità di Tocci, nome di qualità, a rientrare in campo sarebbe una novità di cui discuteremo con grande attenzione». Così il leader di Sinistra Italiana e candidato sindaco di Roma Stefano Fassina risponde a chi gli chiede un commento sulla possibile corsa di Walter Tocci per il Campidoglio. – Roberto Giachetti candidato sindaco di Roma per il Partito democratico? «Lo considero molto distante dalle mie posizioni. È stato un ultrà del Jobs Act, dell’ Italicum, della revisione costituzionale, della controriforma della Rai, delle trivellazioni. E queste sono le ragioni principali che mi hanno spinto fuori dal Pd». A sostenerlo il leader di Sinistra Italiana Stefano Fassina in corsa per le elezioni del Campidoglio. «Spero che oltre al nome ci sia qualche indicazione programmatica – aggiunge – Prima dei nomi a me interesserebbe capire quali siano le proposte del Pd su Roma. Serve una radicale discontinuità con il troppo mitizzato modello Roma. Il Pd si presenta all’insegna della discontinuità o no?».

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