Campidoglio, Giachetti in campo: "Impegno gravoso". Ma la sinistra si spacca e lancia un'alternativa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Campidoglio, Giachetti in campo: “Impegno gravoso”. Ma la sinistra si spacca e lancia un’alternativa

Sceglie un video messaggio postato su facebook per annunciare, in pillole, le sue intenzioni: «cambiare» la Capitale di Italia a partire dalle periferie e con l'aiuto dei cittadini

– Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera renziano doc, scende in campo per Roma. È lui, dopo l’incoraggiamento ricevuto dallo stesso premier, il primo a candidarsi alle primarie di marzo, promosse dal Pd, per il Campidoglio. Dopo la bufera tutta interna al Pd che ha segnato la fine di Ignazio Marino, Giachetti si candida a sindaco senza nascondersi che, in caso di vittoria, si tratterà di un impegno «immenso e gravoso». E sceglie un video messaggio postato su facebook per annunciare, in pillole, le sue intenzioni: «cambiare» la Capitale di Italia a partire dalle periferie e con l’aiuto dei cittadini, perchè «Roma non cambierà mai se si delega tutto ad un’unica persona o anche a una squadra, per quanto in gamba. Chi avrà l’amministrazione – dice Giachetti – avrà il dovere di consentire che ciascuno si senta partecipe del riscatto di questa grande città». Di pochi giorni fa l’endorsement premonitore di Matteo Renzi: a Roma «decideranno le primarie, Giachetti è uno di quelli che conosce Roma come pochi altri». Per il presidente del Pd Matteo Orfini è un «un ottimo candidato con cui il Pd potrebbe tornare a vincere». Classe 1961, Roberto Giachetti è nato a Roma, ha militato con i Radicali e condiviso con Francesco Rutelli l’esperienza amministrativa al Comune di Roma. Eletto per la prima volta deputato con la Margherita, ha contribuito alla nascita del Pd. I suoi cavalli di battaglia sono: i diritti umani e civili, e la condizione dei reclusi e delle strutture carcerarie. Per la riforma della legge elettorale ha sostenuto ben due scioperi della fame, oggi è vicepresidente della Camera dei Deputati. «Ho deciso di partecipare alle primarie per il sindaco di Roma – le sue prime parole -. Ci ho messo un pò di tempo, lo confesso e non solo per un pizzico di paura che credo sia naturale, ma per una grande forma di rispetto per un impegno che so sarà immenso, gravoso». Le dichiarazioni di sostegno dentro e fuori il suo partito si sono susseguite per tutta la giornata: dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti («è un candidato credibile che può vincere») al segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti. Lapidarie invece le parole del candidato di Sinistra Italiana Stefano Fassina, che continua ad escludere una possibile partecipazione alla primarie insieme al Pd: Giachetti «è stato un ultrà del Jobs Act, dell’Italicum, della revisione costituzionale, della controriforma della Rai, delle trivellazioni. E queste sono le ragioni principali che mi hanno spinto fuori dal Pd». Ma anche nel neonato gruppo di sinistra i dissidi non mancano e c’è chi, soprattutto dentro Sel, continua a spingere per le primarie. Se c’è un altro nome che di questi tempi continua a circolare per il Campidoglio è quello del senatore Walter Tocci, già vicesindaco ai tempi Rutelli. Tanto che oggi lo stesso Fassina ha chiarito: «Una sua disponibilità a rientrare in campo sarebbe una novità di cui discuteremo con grande attenzione». Le mosse di Ignazio Marino continuano ad essere un’incognita: in rotta con il Pd di Matteo Renzi dopo ‘la cacciatà dal Campidoglio, l’ex sindaco potrebbe ricandidarsi dentro o fuori le primarie e porre più di un problema alla strategia renziana. Per il resto, in casa Pd, non è ancora chiaro quali saranno gli sfidanti di un Giachetti ‘benedettò da Renzi e sostenuto dai vertici del partito, Zingaretti compreso. Si potrebbe fare avanti, forse, l’ex assessore Paolo Masini o il deputato Marco Miccoli, le renziane Cristiana Alicata e Estella Marino o il parlamentare Roberto Morassut. Non esclusa una partecipazione alla primarie anche del portavoce dei Verdi Gianfranco Mascia. Ma per ora nessuno si è fatto realmente avanti. – Una «proposta alternativa» a Roberto Giachetti, con una «candidatura per cambiare l’esito della campagna elettorale». Questa la proposta lanciata dal deputato dem Marco Miccoli, già segretario del Pd di Roma, durante un’iniziativa al circolo di Donna Olimpia. Qui a confrontarsi con i militanti del partito c’erano i parlamentari Walter Tocci e Roberto Morassut, l’ex assessore comunale Estella Marino e il presidente del XIV municipio di Roma Valerio Barletta. Al termine dell’incontro, a chi gli chiedeva se si sarebbe candidato a sindaco, Walter Tocci ha glissato scherzando: «Sono quindici anni che non parlo con la stampa…». Secondo Miccoli serve «un’autonomia del centrosinistra romano dal Governo» e occorre «mettere in campo una disobbedienza rispetto a quanto stia accadendo. Dobbiamo lanciare con un sussulto una proposta alternativa che metta insieme gli esclusi, la sinistra, il popolo che non ha condiviso le scelte su Marino e sul partito».

email

Una risposta a Campidoglio, Giachetti in campo: “Impegno gravoso”. Ma la sinistra si spacca e lancia un’alternativa

  1. roby 18 gennaio 2016 a 13:22

    A Giachetti, mi da’ l’impressione che stai cominciando a buttarti in avanti per non cadere indietro, non è che facciamo Marino 2 la vendetta?

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login