Il Papa verso la visita della moschea: da lui i delegati islamici | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il Papa verso la visita della moschea: da lui i delegati islamici

– All’indomani della visita alla Sinagoga di Roma, terzo Pontefice nella storia, si profila una visita di papa Francesco anche alla Grande Moschea della capitale. E in questo caso Bergoglio sarebbe il primo. Mercoledì prossimo, prima dell’udienza generale – apprende l’ANSA -, il Papa riceverà in Vaticano una delegazione della Moschea di Roma che formalizzerà l’invito. Alla storica visita si lavora da tempo, da circa dieci mesi, da ambo le parti e l’intenzione è quella di realizzarla nel contesto del Giubileo della Misericordia, il cui tema, ha sottolineato lo stesso papa Francesco nella bolla di indizione, è comune a entrambe le fedi. Mercoledì stesso, nel corso dell’incontro, potrebbe essere definita la data della visita. Della delegazione musulmana faranno parte tra gli altri l’imam Yahya Pallavicini, vice presidente della Coreis, Abdellah Redouane, direttore del Centro Islamico Culturale d’Italia, cui è affidata la gestione del complesso, alcuni ambasciatori e una rappresentanza del Consiglio di amministrazione della Grande Moschea. Proprio con l’obiettivo di realizzare la visita nel quadro del Giubileo della Misericordia, contatti si sono avuti anche con l’arcivescovo Rino Fisichella, che ne è l’organizzatore delegato dal Papa. Bergoglio sarebbe comunque il primo Papa in visita alla Moschea di Roma. E l’evento, dopo quello di grande significato che ha avuto luogo ieri al Tempio Maggiore degli ebrei romani, assume una grande valenza nell’attuale panorama segnato dalle violenze di matrice religiosa, dall’estremismo fondamentalista, dal terrorismo in particolare di radice islamista. Un segnale di portata mondiale, nell’ottica del dialogo e della convivenza pacifica, contro ogni radicalismo, con la possibile immagine del vescovo di Roma fianco a fianco con i religiosi islamici per lanciare un forte messaggio contro ogni violenza in nome di Dio. Proprio quello che Bergoglio vuole, ponendo al centro dell’Anno Santo da lui voluto il valore della Misericordia, comune alle altre confessioni monoteiste. Il primo Papa a entrare in una moschea fu Giovanni Paolo II il 6 maggio 2001, pochi mesi prima dell’assalto terroristico dell’11 settembre, nella moschea degli Omayyadi, a Damasco. Il 30 novembre 2006 Benedetto XVI rimase in silenziosa «preghiera» nella Moschea Blu di Istanbul – la Sultan Ahmet – presa di mira nei giorni scorsi da un attentato contro un gruppo di turisti. Sempre nella Moschea Blu di Istanbul pregò lo stesso Francesco il 29 novembre 2014, che il 30 novembre scorso è stato anche nella Moschea centrale di Koudoukou a Bangui, capitale del Centrafrica, dove ha incontrato la comunità musulmana. La Grande Moschea di Roma sorge nella zona nord della città ai piedi dei monti Parioli, adiacente agli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa, ed è la più grande moschea dell’Occidente. Sorge su 30.000 mq di terreno e può ospitare fino a 12.000 fedeli e nei giorni di principale festività, come la Festa del Sacrificio, un afflusso di circa 30.000-40.000 fedeli. L’edificio è opera dell’architetto Paolo Portoghesi. La Grande Moschea di Roma fu voluta e finanziata dal re Faysal dell’Arabia Saudita. La sua costruzione ha richiesto più di vent’anni: la donazione del terreno fu deliberata dal Consiglio Comunale romano nel 1974, ma la prima pietra fu posta dieci anni dopo, nel 1984, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, e l’inaugurazione avvenne il 21 giugno 1995.

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