Elezioni, Giachetti scalda i motori: "In campo senza padrini". Bertolaso è pronto per il centrodestra | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Elezioni, Giachetti scalda i motori: “In campo senza padrini”. Bertolaso è pronto per il centrodestra

Roberto Giachetti scalda i motori sotto le bandiere del PD e nega di avere ‘padrinì di sorta. Ignazio Marino riflette ancora. E Stefano Fassina guarda già al ballottaggio. Entra nel vivo la campagna elettorale per le comunali di Roma: il centrosinistra ha scoperto alcune delle sue carte, il M5S lavora in silenzio e nel centrodestra è tempo di strategie. «Se ci fossero le condizioni per una candidatura al di sopra delle parti e dei partiti, potrei prenderla in considerazione», si è fatto avanti oggi Guido Bertolaso. Il suo universo di riferimento sarebbe quello dei moderati. In mattinata, Roberto Giachetti, il vicepresidente della Camera sceso in campo sotto i migliori auspici dei vertici di partito, ha invitato nuovamente l’ex sindaco Marino alle primarie. Sulla fine della sua esperienza in Campidoglio «c’è stata una pagina che forse, complessivamente, è meglio dimenticare», ha detto Giachetti sostenendo che non è stato Renzi a chiedergli di candidarsi. Per Stefano Fassina, candidato di Sinistra Italiana (SI), «il problema non sono le primarie, ma la coalizione e il programma. Considerato che i 5 Stelle sono sempre stati sovrastimati – ha affermato – al ballottaggio voterei per Fassina, perchè noi arriviamo al ballottaggio». I grillini potrebbero schierare come candidato uno degli ex consiglieri comunali (tra i nomi in pole Virginia Raggi e Marcello De Vito) ma anche qualche esponente della società civile. La riserva verrà sciolta a febbraio. Secondo Giachetti, mentre un mese fa il M5S poteva essere favorito, la corsa per la prima poltrona di Palazzo Senatorio «adesso è una partita ‘giocabilè per tutti. Io – ha annunciato – partirò dalle periferie, da dove so che troverò più facilmente insulti. Andrò dove la gente è più giustamente arrabbiata». «Se il Pd fa il Pd si vince a mani basse», gli ha fatto eco, con una certa sicurezza, il commissario dem Matteo Orfini. Stasera proprio si è trovato la porta di un circolo (dove avrebbe dovuto tenere un’iniziativa) chiusa. Sullo sfondo una querelle con i militanti, a cui lui ha risposto seccamente: «Con l’accorpamento dei circoli si va avanti». Resta un nodo da sciogliere nelle primarie lanciate dal Pd: con Sinistra Italiana che si è sfilata, appaiono a corto di partecipanti. Ieri si è fatto avanti l’ex senatore Stefano Pedica e lo scenario potrebbe arricchirsi a ridosso della direzione del 22. Tra i nomi che circolano: i deputati Marco Miccoli e Roberto Morassut e gli ex assessori Estella Marino e Paolo Masini. Esternamente al PD potrebbero aderire il segretario dei Radicali Riccardo Magi e il portavoce dei Verdi Gianfranco Mascia. Ma Fassina è tranchant: «Saranno primarie sostanzialmente finte se non ci sarà Marino». Nella distanza SI-PD che sempre più si va marcando in vista del voto, dalla Regione Lazio il vicepresidente in quota Sel, Massimiliano Smeriglio, ha rassicurato: «Non credo succederà nulla nella maggioranza regionale». Anche nel centrodestra, intanto, prende corpo l’idea di organizzare delle primarie ‘all’americanà, a due turni. A fine dicembre era stato Alfio Marchini a proporre «una convention dei moderati per incoronare il nuovo candidato sindaco». Pochi giorni fa Francesco Storace aveva sottolineato che «le primarie a Roma servono proprio perchè i partiti del centrodestra brancolano nel buio». Se si riuscirà a trovare una sintesi, tra mondi così distanti, lo si saprà a breve.- «Fa male Bertolaso a irridere alle primarie. La sovranità non si ferma a palazzo Grazioli. #aspettofinoal31gennaio». Lo scrive in un tweet il leader della Destra, Francesco Storace, vicepresidente del consiglio regionale del Lazio e candidato sindaco di Roma. Inizia a muoversi la macchina organizzativa intorno alla candidatura alle primarie per il Campidoglio di Roberto Giachetti (Pd). I suoi più stretti collaboratori sono a lavoro per l’organizzazione del comitato elettorale. Al momento sono al vaglio diverse possibili sedi, ma l’idea è di allestirlo in una una zona semicentrale, fuori dalla Ztl ma facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici o anche in bici. Sprint anche per la composizione del comitato, che si vorrebbe completare «al più presto». Roberto Giachetti, infatti, ha chiesto a suoi collaboratori di iniziare a coinvolgere i tanti che hanno manifestato la propria disponibilità attraverso i social network e l’indirizzo mail giachettiroma gmail.com. In pochi giorni sono arrivate oltre 300 email, tra supporter, candidati e cittadini.

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