Ospedale Israelitico, tutti liberi gli indagati per truffa
– Sono tornati tutti in libertà i dirigenti, medici ed operatori dell’ospedale israelitico di Roma finiti agli arresti domiciliari il 21 ottobre scorso, o sottoposti ad obblighi di firma, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma su una presunta truffa da 7,5 milioni di euro ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Tra i destinatari di quelle misure Antonio Mastrapasqua, ex direttore generale dell’ospedale, Tiziana D’Agostini, vicedirettore, Gianluigi Spinelli, direttore sanitario nonchè responsabile del Day Hospital, Mirella Urso, responsabile dell’ufficio controllo appropriatezza cartelle cliniche, Elvira Di Cave, primario del reparto di ortopedia, Pietro Aloisi, responsabile del servizio urologia, e Naim Nasrollah, medico chirurgo. A disporre la revoca delle misure restrittive, previo accordo dei pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, è stato il gip Maria Paola Tomaselli. «Il contesto nel quale le condotte contestate – è detto nel provvedimento del gip – si sono generate e sviluppate appare radicalmente mutato, essendo stata la gestione dell’ospedale israelitico affidata ad un commissario che ha sostituito la precedente Governance e che sono stati interrotti i rapporti professionali e di lavoro». E vista la «sostanziale chiusura della fase delle indagini» si può procedere alla revoca del regime di custodia o cautela«. Al centro dell’inchiesta, alle ultime battute, la modifica della tipologia di interventi eseguiti, specie per biopsie prostatiche e tiroidee e correzione dell’alluce valgo, per ottenere rimborsi maggiorati.
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