Rimpasto di giunta, Corrado (M5s): "Scelte per influenze non per competenze" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rimpasto di giunta, Corrado (M5s): “Scelte per influenze non per competenze”

«Zingaretti deve spiegare a chi lo ha votato nel 2013 per quale motivo ha deciso di affidare due deleghe delicatissime, come Ambiente e Rifiuti, ad un consigliere senza alcuna esperienza in materia ma legato a due realtà ciociare, come l’Asi e la Saf, che hanno non poche responsabilità nel disastro ambientale che da decenni attanaglia la provincia di Frosinone». Così il capogruppo M5s in Regione Lazio Valentina Corrado, in una nota. «Civita, sempre ‘disponibilè, non ha forse fatto bene il suo lavoro – aggiunge – oppure il presidente teme qualche sviluppo dei molti processi in corso sulla gestione dei rifiuti? Zingaretti si augura forse che Buschini, quando ci sarà la richiesta di un ampliamento di una discarica o di apertura di un ‘cancrovalorizzatorè, firmi ‘senza capirè, come fece Smeriglio? Un discorso analogo – prosegue – si può fare per la delega all’Agricoltura, abbandonata dalla Ricci con delle spiegazioni lacunose, o per quelle della Ciminiello, mentre nella cessione della delega al Personale da parte del presidente si notano gli effetti di tre anni di nomine dirigenziali fallimentari e fuori dalle norme. Guardando questo rimpasto si possono vedere tutti i particolari di un Pd laziale in crisi, stretto tra la fedeltà ai vecchi notabili e la voglia di salire sul carro renziano, dove le poltrone ruotano in funzione delle influenze più che delle competenze. In questa ottica ci fanno preoccupare i rumors sulla rotazione dei presidenti di commissione che attribuiscono a un esponente di maggioranza la commissione Antimafia, che spetta all’opposizione, e la Bilancio a un ex capogruppo che si incontrava nei parcheggi con Buzzi. Zingaretti – conclude Corrado – lo ha definito un ‘mini tagliandò, il sospetto è che sia la premessa alla rottamazione di questa amministrazione regionale, sfiancata da arresti, scandali, indagati e rimbrotti della Corte dei Conti e dell’Anac».

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