L'ultima volontà di Scola: "Il mio addio sia una festa" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’ultima volontà di Scola: “Il mio addio sia una festa”

«Mi dovete festeggiare alla Casa del cinema come fosse una festa». Questa la volontà dell’anima laica e disincantata del maestro Ettore Scola morto ieri all’età di 84 anni. E così, in segno di rispetto di questo suo desiderio, domani e giovedì proprio alla Casa del Cinema la camera ardente del regista de La Terrazza, cui non seguirà nessun funerale. Domani, dalle 10.30 per tutta la giornata verrà esposta la salma, mentre venerdì la camera ardente si terrà fino alle 15, quando si darà il via al ricordo pubblico con interventi di amici e colleghi tra cui Giuseppe Tornatore, Stefania Sandrelli, Paolo Virzì, Giuliano Montaldo, Walter Veltroni, Pif, Jean Gili e Felice Laudadio. Per il regista-sceneggiatore di un cinema popolare, e allo stesso tempo colto, che ha raccontato il Paese Italia, tanti riconoscimenti, ricordi e testimonianze da parte del mondo del cinema, della cultura e della politica. E questo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella fino a Sofia Loren. «Con Scola scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea», dice Mattarella. Mentre la Loren dice al Tg1: «La morte di Ettore Scola mi addolora. È stato un grande regista, un vero uomo di cultura, con i suoi film ha saputo raccontare l’Italia nel mondo. Mi ha regalato la possibilità di interpretare un film straordinario che amo molto: Una giornata particolare a fianco di Marcello Mastroianni». E ancora la Loren: «Scola aveva un’intelligenza raffinata, una bella ironia, era un gentiluomo, gli ero molto affezionata». «Scola ha saputo attraversare più di mezzo secolo di storia del nostro Paese con ironia, lucidità ed eleganza: attraverso la macchina da presa ci ha fatto emozionare, ridere e soprattutto riflettere sulla nostra società e i suoi cambiamenti», scrive sul suo profilo Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso. Stefania Sandrelli, attrice di tanti suoi film, da C’eravamo tanto amati a La terrazza, da La famiglia a La cena, è addoloratissima:«La tenerezza, la passione, e l’ironia di quell’ultimo bacio che ci siamo dati il dieci luglio nei giardini di Cinecittà davanti alle sue amate Gigliola, Paola e Silvia mi rimarrà sulle labbra per sempre». Dice invece Giancarlo Giannini: «Ho cominciato con lui facendo ‘Dramma della gelosià e poi ‘La cenà. È stato un grande regista e un grande uomo con una grande gioia nella vita. Un uomo di un’umanità incredibile». Anche l’Europa non lo dimentica e una grande foto in bianco e nero di Scola campeggia sulla prima pagina di Le Monde di oggi, con il titolo ‘Ettore Scola, maestro tragico della commedia italianà. Mentre Jack Lang, ex ministro della cultura francese e oggi presidente dell’Istituto del Mondo Arabo ne ricorda l’anima rossa: «È stato l’uomo di tutte le battaglie della sinistra progressista in Francia e in Italia anche prima dell’elezione di Francois Mitterrand».

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