Anticorruzione, Tronca boccia la rotazione: ecco il nuovo piano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Anticorruzione, Tronca boccia la rotazione: ecco il nuovo piano

– Il commissario Francesco Paolo Tronca ‘boccià i criteri di rotazione del personale capitolino e si appresta a modificarli e metterli a sistema con altri strumenti anti-corruzione. In una lettera indirizzata in primis al segretario generale del Campidoglio Serafina Buarnè, Tronca spiega: »I provvedimenti adottati in tema di rotazione del personale hanno avuto, in taluni casi, un impatto negativo sull’organizzazione generale dei servizi, come peraltro risultante anche da alcune pronunce giurisprudenziali. I criteri non rappresentano in maniera compiuta l’intendimento di questa amministrazione in materia di adozione di strumenti preventivi dei fenomeni di corruzione, in attuazione del piano nazionale anticorruzione«. Il commissario straordinario ricorda che »la rotazione del personale rappresenta solo uno dei molteplici strumenti indicati dalla legge 190/2012 e che pertanto essa deve essere messa a sistema con le altre, parimenti efficaci, misure attualmente in corso di perfezionamento. Le quali saranno oggetto di preventiva informazione alle organizzazioni sindacali«, da coinvolgere. I primi ad ‘esultarè per questa comunicazione sono alcuni sindacati dei vigili, su cui la rotazione del personale ha impattato particolarmente. Per Sergio Fabrizi, Rsu Ugl Polizia Locale di Roma, »dopo aver mandato in soffitta l’impianto del salario accessorio, in cui da due anni si era impantanato il confronto sindacale e con cui i dipendenti hanno rischiato di perdere un terzo dello stipendio in busta paga,i il commissario Tronca ha, di fatto, bocciato anche i criteri determinati dal comandante del corpo, Raffaele Clemente, riguardo le rotazioni per il personale della polizia locale«. Ma ad essere interessati dalla comunicazione di Tronca non solo solo i vigili. »Il piano triennale anti corruzione 2014-2016 approvato con delibera nel 2014 e adottato da Roma Capitale sulla base delle disposizioni del piano nazionale anti corruzione, che prevedeva, tra le altre cose, l’adozione di criteri per la rotazione del personale (anche di livello dirigenziale) della pubblica amministrazione, è stato impugnato dinanzi al giudice del lavoro per la violazione dei doveri di preventiva informazione sindacale prevista dalla legge – precisa il Campidoglio -. La pronuncia del giudice, il 16 novembre 2015, ha accolto le ragioni delle organizzazioni sindacali, dichiarando antisindacale il comportamento tenuto da Roma Capitale e annullando le disposizioni adottate dall’amministrazione capitolina sulla rotazione del personale. In tale contesto, il commissario straordinario ha chiesto che venga evitato, nell’adozione del Piano Triennale 2016-2018 in corso di definizione, il ripetersi delle citate criticità«. »Il commissario riconosce con onestà intellettuale le pronunce dei giudici – commenta dalla Uil Francesco Croce -. Ora attendiamo i passi conseguenti e un confronto che porterà serenità anche su questo aspetto«.

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