Lungotevere, crollano tre piani di un palazzo: nessun ferito, edificio evacuato | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lungotevere, crollano tre piani di un palazzo: nessun ferito, edificio evacuato. Rischio caos traffico

Chiuso il tratto di strada, l'sos lanciato da una inquilina: "Sembravano le Torri gemelle", l'ingegnere: "Crepe lungo il muro". Acqua nelle autobotti, per i residenti notte trascorsa in due bus

– Tre piani di un palazzo sono crollati questa notte sul lungotevere Flaminio a Roma. Non ci sarebbero vittime o feriti, secondo i Vigili del fuoco. – Il cedimento strutturale avrebbe interessato settimo, sesto e quinto piano di un edificio al civico 70 non lontano dal teatro Olimpico. Secondo le prime informazioni, il palazzo sarebbe stato evacuato poco prima in seguito alla segnalazione di una residente arrivata ai pompieri verso 00:37.Poteva provocare molti morti il crollo del palazzo che si è verificato a Roma nelle prime ore del mattino. Ad evitare la tragedia è stata un’inquilina che ha dato l’allarme intorno alle quattro perchè, sentendo scricchiolii e rumori strani, si era insospettita. Sono subito intervenuti subito i vigili del fuoco e i vigili urbani che hanno fatto in tempo ad evacuare le circa dieci famiglie che abitano lo stabile. Secondo quando si apprende, il crollo sarebbe avvenuto davanti agli occhi degli inquilini appena usciti dal palazzo di lungotevere. – A seguito del crollo parziale della palazzina in piazza Gentile da Fabriano, è stato chiuso al traffico il Lungotevere Flaminio, nel tratto che va da piazza Gentile da Fabriano a Ponte Duca D’Aosta (Stadio Olimpico). Data l’ora sono previsti notevoli accumuli di traffico. La polizia locale di Roma «invita i cittadini a percorrere strade alternative». – «Per limitare al massimo l’intenso traffico che si verrà a creare, la polizia locale invita i cittadini a percorrere strade alternative – spiegano dal comando dei vigili -. In particolare è opportuno deviare il percorso così: per i veicoli che provengono da sud, ossia da lungotevere delle Navi, spostarsi prima possibile verso il quartiere Prati attraversando il Tevere o dall’altro lato (Belle Arti/ Flaminia/Parioli/Auditorium). Per veicoli che provengono da Nord (Ponte Milvio) spostarsi prima possibile sul lato di via di Tor di Quinto/Stadio Olimpico. Sono stati attivati tutti i mezzi informativi per avvisare la cittadinanza». «Al momento del crollo non ho visto nulla, c’era una grande nube, sembrava come le Torri Gemelle. Saranno state le 2 di notte, ma avevo perso la cognizione del tempo». Lo ha detto Andrea Ciacchella, ingegnere civile e residente del palazzo di Lungotevere Flaminio dove la scorsa notte è avvenuto un crollo. «I vigili del fuoco stavano per rientrare per un secondo sopralluogo – ha aggiunto – per fortuna non sono rientrati».«Io abito al secondo piano del palazzo. A mezzanotte e venti l’inquilina del 7 piano ha sentito degli scricchiolii. Avendo contatti diretti con le forze dell’ordine, ha chiamato e sono accorsi i vigili del fuoco». È il racconto dell’ingegner Andrea Ciacchella, residente del palazzo di lungotevere Flaminio 70 che la scorsa notte ha subito un crollo parziale. «Io li ho fatti entrare anche a casa mia – ha affermato – ma da me non c’erano problemi. Allora siamo saliti al settimo piano, e c’erano delle aperture sul solaio, lungo la muratura. Per cui con i vigili del fuoco abbiamo ipotizzato un cedimento. Abbiamo concordato con i vigili del fuoco l’evacuazione».«Adesso chi ha causato tutto questo deve pagare». È quanto afferma l’inquilina che ha per prima dato l’allarme nel palazzo poi parzialmente crollato in lungotevere Flaminio nella notte a Roma, la signora Agea. A chi le chiedeva se si rendesse conto di aver probabilmente salvato delle vite la donna ha risposto: «Non ho fatto nulla, ho solo chiamato i soccorsi».- «Io abito al quinto e sesto piano. Nell’appartamento accanto al mio», cioè quello del crollo, «stavano facendo dei lavori, hanno rimosso dei tramezzi che ‘collaboravanò con i muri portanti, cioè sostenevano parte del peso. Si vedeva dalla mia finestra. L’idea era un grande open space. Io non sapevo se avessero puntellato». Lo riferisce Massimo Goffredo, 48 anni, architetto e residente del palazzo parzialmente crollato questa notte. «Inoltre al piano di sopra – riporta – c’erano degli enormi e pesantissimi vasi di cemento, pieni di terra e acqua, per cui più volte avevamo protestato. A mio avviso il loro peso ha contribuito al cedimento».«Nel palazzo c’erano tre cantieri di ristrutturazione negli appartamenti, ne avremmo dovuto discutere la prossima settimana in assemblea di condominio. Se c’erano stati esposti? I lavori erano tra le cose da discutere, volevamo che tutti i lavori fossero fatti per bene». Lo riferisce Mara, una donna anziana che abita al V piano del palazzo parzialmente crollato la scorsa notte a lungotevere Flaminio. La donna è la dirimpettaia di pianerottolo di uno dei tre appartamenti interessati dai cantieri e dal crollo. «In casa mia – racconta – non avevo crepe. Ho sentito dei rumori al soffitto, pensavo fossero i vicini che facevano chiasso. Poi sono arrivati i vigili del fuoco, hanno bussato a tutti. Noi nel palazzo siamo tutte donne sole – aggiunge – abbiamo paura ad aprire, ma quando ho visto che era davvero un vigile mi sono messa una cosa addosso, ho aperto e sono uscita. È stata una cosa imprevedibile: questo è un palazzo vecchio, forte. Ora non so tra quanto tornerò a casa, per una cosa così ci vorranno due anni… Stanotte? Per fortuna ho tante amiche che si sono subito offerte di ospitarmi».- Nei palazzi adiacenti alla palazzina di lungotevere Flaminio, dove si è verificato il crollo, è stata momentaneamente staccata l’acqua. La sala operativa della protezione civile comunale ha richiesto, pertanto, un’autobotte di acqua sanificata all’Acea che verrà messa in piazza per le necessità dei cittadini. Sul posto il subcommissario di Roma Iolanda Rolli che è «in costante contatto» con il commissario Francesco Paolo Tronca, aggiornandolo «in tempo reale». Tronca ha seguito l’evolversi della situazione, a quanto si apprende dal Campdioglio, sin dalle quattro del mattino, in contatto telefonico con il comandante dei vigili Raffaele Clemente.- Subito dopo il crollo che ha interessato una palazzina di Roma, su lungotevere Flaminio, una prima accoglienza alle famiglie evacuate è stata fornita dall’Atac che ha messo a disposizione due autobus riscaldati sul posto, trasformati per l’occasione in un primo ricovero di emergenza. È quanto si apprende dal Campidoglio. Sul posto il sub-commissario di Roma Iolanda Rolli.I vigili urbani di Roma, intervenuti alla palazzina di lungotevere Flaminio dove si è verificato il crollo, dopo la chiusura di un tratto di strada al traffico, hanno messo a punto un piano del traffico alternativo della zona, »potenziato con pattuglie dedicate«. Al momento »non si registrano sofferenze«. La chiusura al traffico di lungotevere Flaminio continuerà anche stasera, quando la polizia locale ha in programma un piano di deflusso. Lo si apprende dal Campidoglio. Sul posto il sub-commissario Iolanda Rolli. Ventuno anni, lungo pelo morbido, un muso spaventato: i vigili del fuoco hanno tratto in salvo dalle macerie dell’edificio di lungotevere Flaminio 70 anche un gatto, Pippo, un esemplare di ‘Sacro di Birmanià. A venire a recuperarlo, in un trasportino chiaro, i parenti dei padroni dell’animale. «È dei miei suoceri – ha detto un ragazzo accarezzandogli il naso attraverso le sbarre della gabbietta – è molto spaventato, poverino». L’uomo ha poi messo in auto l’animale, portandolo via.A chiamare il 112, pochi minuti prima dell’una della scorsa notte, è stata un’inquilina del palazzo sul lungotevere Flaminio: sentiva dei rumori sul tetto e temeva che fossero dei ladri in procinto di entrare nel suo appartamento. L’operatore del 112 l’ha tranquillizzata tenendola al telefono, visto che il marito non c’era. «Stia tranquilla stiamo arrivando», le ha detto. Sono arrivate così diverse pattuglie dei carabinieri e dei pompieri. Da un sopralluogo nel palazzo composto da 19 appartamenti hanno notato che c’era un cedimento strutturale del tetto ed hanno evacuato 11 famiglie. All’intervento hanno preso parte i carabinieri della stazione Flaminia. – La Protezione civile comunale, intorno alle quattro del mattino, è intervenuta presso la palazzina di Roma interessata dal crollo fornendo agli inquilini evacuati coperte e generi di prima necessità, e «assistenza alloggiativa a varie famiglie richiedenti». È quanto si apprende dal Campidoglio. Sul posto il sub-commissario Iolanda Rolli. Questa mattina è stata convocata alla palazzina anche la commissione sicurezza statica edifici privati della Protezione Civile di Roma Capitale, composta da tecnici della protezione civile, vigili del fuoco, genio civile e tecnici del municipio.- «Il teatro Olimpico è compromesso, non potrà operare per un pò. Non sappiamo se la struttura sia stabile, ma certo non possiamo far accedere spettatori in un edificio cosi». Lo afferma il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente, ai piedi dell’edificio parzialmente crollato a lungotevere Flaminio, dove ha sede il teatro. Sul posto sono accorse la presidente del teatro Francesca Pugliese e Lucia Montefoschi, direttore artistico e amministratore delegato. «Ancora non abbiamo informazioni sui danni strutturali – spiegano – Non siamo entrati. Presumibilmente non ci sono danni. Ora ci vogliamo organizzare in modo tale che il danno sia il minimo possibile per i lavoratori e il pubblico. Certamente stasera non ci sarà lo spettacolo». L’Olimpico ha al momento in cartellone lo show ‘Pezzi da 90’ dell’attore brillante Max Giusti, dal 19 al 24 gennaio.«Ho pensato al terremoto, poi a una bomba dell’Isis… Si parla tanto di terrorismo…». È il racconto di Stefano Alberici, 22 anni, residente dell’edificio su lungotevere Flaminio parzialmente crollato la notte scorsa. Intirizzito, in tuta e sciarpone, porta in mano un sacchetto di cartone con dentro qualche abito caldo. «Vivo qui – racconta – con la mia famiglia di nove persone, ho sei fratelli. Era notte fonda, ho sentito tremare i vetri e mi sono affacciato, e ho visto cosa stava succedendo. Dove dormirò? Ora sto qua, sulla panchina…» prova a scherzare.Hanno visto la loro casa crollare sotto i loro occhi, in una nube di polvere e un boato, i residenti del palazzo di lungotevere Flaminio 70, all’angolo con piazza Gentile Da Fabriano, parzialmente collassato la scorsa notte. E solo per un miracolo, nel grande edificio di 7 piani, dormivano appena 19 persone. È il racconto dei residenti e dei soccorritori che questa notte sono stati evacuati dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco. «Siamo stati fortunati a riuscire a scendere – racconta Andrea Ciacchella, circa 60 anni – c’era anche un disabile con difficoltà di deambulazione. Siamo riusciti perfino a spostare alcune macchine. Io sono vedovo da un anno – racconta mentre le lacrime gli scendono dagli occhi – ho due figlie di 22 e 21 anni. Quella che vive con me non c’era, doveva dare un esame, era fuori casa. Le ho detto ‘vai a dare l’esame, la vita continuà». L’uomo racconta che per una serie di circostanze diverse, «il palazzo è vuoto al 70-80 per cento»: c’è una signora che era dalla figlia a Bracciano, due calabresi non ci abitano in modo stabile, appartamenti vuoti o in affitto. La persona dell’ultimo piano, quella che, sentiti gli scricchiolii, ha dato l’allarme, è descritta come «giovane e con contatti diretti con le forze dell’ordine».- Potrebbero essere stati dei lavori in un appartamento dell’edificio a causare il crollo di una parte del palazzo di lungotevere Flaminio 70, a Roma. È l’ipotesi su cui si sta lavorando in queste ore. Il comandante dei vigili urbani di Roma Raffaele Clemente, accorso sul posto, ha affermato: «C’è un’ indagine di polizia giudiziaria, pare ci fossero dei lavori e dobbiamo capire che tipo di interazione ci sia stata tra i lavori e il collasso. Si saprà di più nel primo pomeriggio»Anche un inquilino suggerisce un problema legato a lavori interni a un appartamento, al V piano, ricordando infatti che «il palazzo era stato ristrutturato due mesi fa, ed erano stati scongiurati i rischi primari. Si tratta di uno stabile del 1928, finito nel 1939 – riporta – costruito con determinati criteri strutturali. Tutto il resto dell’edificio infatti ha retto, qualcosa sarà successo al V piano, e infatti il solaio sottostante regge da solo il peso delle macerie». L’appartamento, ricorda l’uomo, era stato appena acquistato, «a 1,1 milioni» e dai balconi si gode di una straordinaria vista sul fiume, su Monte Mario e fino alla Farnesina. È il palazzo dove si trova il Teatro Olimpico, dove è in cartellone uno show di Max Giusti, nel cuore di un quartiere di pregio, abitato da professionisti.

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