Comunali, Marino e Bray in movimento: acque agitate nel Pd | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, Marino e Bray in movimento: acque agitate nel Pd

– Ignazio Marino e Massimo Bray. Sono questi i nomi che agitano le acque del Pd romano in vista della prossima competizione elettorale. I due stanno riflettendo su una possibile candidatura alternativa a quella, ‘benedettà da Renzi, di Roberto Giachetti. «La gente mi incoraggia ad andare avanti», dice l’ex sindaco, che ha già annunciato che non correrà alle primarie del centrosinistra perchè rese un «rottame». «Non ho mai fatto e mai farò scelte politiche per dividere. Non appartengo a correnti e non farei mai una scelta contro qualcuno», chiarisce da parte sua Bray, ex ministro ai beni culturali sotto il governo Letta. Resta la possibilità che alla fine scendano in campo, all’interno della competizione del centrosinistra, anche il deputato Roberto Morassut e l’ex assessore comunale all’Ambiente, Estella Marino. In un post su Fb, l’ex ministro del governo Letta sottolinea la necessità di ascoltare i cittadini e la «difesa dei beni comuni». Poi parla di Roma: «Rimango ancora stupito e ammirato per la sua grande bellezza – scrive su Fb – e vorrei che si lavorasse ad un progetto che metta al centro la cultura. Vorrei che tornasse ad essere un luogo simbolico capace di raccontare un’Italia differente, dove ognuno fa la sua parte per raggiungere un obiettivo comune». Diverso lo scenario che si apre per l’ex primo cittadino: potrebbe scendere in campo con una sua lista civica alle prossime elezioni ed annunciarlo nel mese di marzo, creando più di una grana alla sorte elettorale del Pd. Oppure, potrebbe supportare, sempre in alternativa al renziano Giachetti, un altro candidato: forse lo stesso Bray o l’ex assessore Estella Marino. Per ora, nel caos che regna sovrano nel centro-sinistra, nulla è da dare per scontato. La prossima settimana potrebbe chiarirsi qualcosa: si incontreranno il commissario dem Matteo Orfini e il segretario romano di Sel Paolo Cento alla ricerca di una complicata convergenza sui temi; e poi rumors parlano di un possibile primo incontro informale tra le diverse anime del Pd che nella Capitale non si ritrovano nella candidatura di Giachetti, per definire una candidatura unitaria. L’obiettivo di Giachetti è un Pd che «smetta di dilaniarsi in guerre tra bande che durano da troppi anni. Ventre a terra per vincere a Roma». Le primarie per la scelta del candidato tornano al centro del dibattito anche nel centrodestra. La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni fa una prima importante apertura: «Sono uno strumento importante. Se i partiti del centrodestra accetteranno di utilizzarle come metodo in tutte le grandi città nelle quali si vota, noi siamo pronti». Per Francesco Storace, da sempre favorevole alle primarie, «il popolo di destra ha ancora fiducia nei suoi leader e la sinistra non si illuda: non ci sarà uno scontro fratricida se tutti ascolteranno con attenzione e rispetto quello che proporremo alla manifestazione di domenica prossima». Secondo un sondaggio Ipr: Giorgia Meloni, candidata sindaco, prenderebbe il 30% contro il 24% di Roberto Giachetti (Pd), il 29% del Movimento 5 Stelle e il 10% di Alfio Marchini; il centrodestra con Francesco Storace candidato sindaco si attesterebbe al 29%, con gli altri sfidanti agli stessi valori registrati nel caso di una corsa della Meloni.

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