Comitato No Roma-Latina, manifestante si incatena alla Pisana: incontro il 2 febbraio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comitato No Roma-Latina, manifestante si incatena alla Pisana: incontro il 2 febbraio

Un gruppo di rappresentanti del comitato ‘No corridoio Roma-Latinà sta protestando nell’area destinata al pubblico del Consiglio regionale del Lazio, il cosiddetto Acquario, per chiedere un incontro con il governatore Nicola Zingaretti. Il portavoce del comitato, Gualtiero Alunni, si è incatenato a una poltroncina. I manifestanti, prima dell’intervento della sicurezza della Pisana, hanno esposto alcuni cartelli: ‘No all’inutile autostradà, ‘Anas e Autostrade del Lazio devastatori della nostra terrà. Al momento il presidente Zingaretti non si trova in Aula, dove oggi è all’ordine del giorno una seduta straordinaria sui trasporti. – L’assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio Fabio Refrigeri ha incontrato nella sede del Consiglio i rappresentanti del comitato ‘No corridoio Roma-Latinà, e ha fissato con loro un incontro per il prossimo 2 febbraio alle 15, alla presenza anche dei vertici di Autostrade del Lazio. Il portavoce del comitato Gualtiero Alunni ha dunque sospeso la protesta, liberandosi dalla catena con la quale si era legato a una poltroncina del cosiddetto Acquario, cioè l’area a ridosso dell’Aula destinata al pubblico. I manifestanti hanno ribadito all’assessore la loro posizione: «Anche i costruttori – ha affermato – condividono il nostro progetto: con 500 milioni in due anni la Pontina può essere messa in sicurezza. Bisogna salvare quei fondi per fare un altro progetto». Refrigeri ha fatto notare che ciò «non è stato possibile neanche due anni fa. Se il finanziamento non fosse andato» alla Roma-Latina, «avrebbe finanziato altre opere dell’allegato 11. Questo dice la norma. Bisognerebbe modificare la delibera Cipe, ma questo non lo posso fare certo io». «La Regione Lazio – ha risposto Alunni – non fa comunicazione nel merito. Se la Regione Lazio va da Renzi, lui può con un atto politico modificare la situazione. Non vorremmo metterci davanti alle ruspe».«Non posso che condividere la scelta dell’assessore regionale ai Lavori pubblici Refrigeri di incontrare i componenti dei Comitati contro la realizzazione della Roma-Latina. Tuttavia ci auguriamo che la Regione mantenga fede alla scelta compiuta nel considerare la Roma-Latina e la Bretella Cisterna-Valmontone opere strategiche». Così il consigliere regionale FI Giuseppe Simeone, espressione del territorio di Latina. «Quest’opera – aggiunge – risponde alle esigenze reali di spostamento di persone e merci, ci consente di entrare in un mercato che ci è stato precluso, che le imprese faticano a raggiungere e per il quale pagano costi altissimi di trasporto. La messa in sicurezza della Pontina non potrebbe in alcun modo risolvere il nodo della competitività delle nostre imprese che hanno bisogno di velocità, sicurezza, innovazione. Quest’opera comporterà tutta una serie di opere accessorie che miglioreranno la viabilità e la logistica. Per la prima volta in venti anni abbiamo un cronoprogramma preciso, le procedure sono state concluse. Il Ministero ha comunicato che le somme necessarie per la parte pubblica sono garantite. Credo sia arrivato dunque – conclude Simeone – il momento di chiudere la fase dei proclami per entrare in quella dei cantieri. Il rischio è di perdere i finanziamenti del Cipe e una volta per tutte».«Voglio esprimere l’appoggio del M5S Lazio ai rappresentanti del comitato ‘No corridoio Roma-Latinà». Così il consigliere regionale M5s della Regione Lazio Devid Porrello. «Le loro richieste sono le stesse che abbiamo ripetuto in ogni occasione in Aula – ha aggiunto – no a un’opera inutile che soffocherà un’area a vocazione agricola, sì alla messa in sicurezza della Pontina e alla realizzazione di una metropolitana leggera. Mi auguro che nell’incontro concesso da Refrigeri per il 2 febbraio venga chiarita la posizione della Regione Lazio visto che la Giunta, grazie anche alla pressione del centrodestra, non è mai stata chiara fino in fondo. I cittadini sono ormai stanchi di ascoltare promesse – conclude Porrello – e per difendere i propri diritti devono ricorre a proteste spettacolari, con tanti saluti alle promesse elettorali di Zingaretti».

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